MONZA – 27 LUG – Ossa ricostruite da cellule staminali, prelevate dai pazienti e reimpiantate nelle mascelle. Questo l’eccezionale intervento eseguito il 22 luglio all’Ospedale San Gerardo di Monza e illustrato oggi dal professor Marco Baldoni e dal dottor Fabrizio Carini che hanno guidato l’equipe chirurgica. La nuova tecnica, applicata per la prima volta al mondo, consiste nel prelevare cellule staminali dal midollo osseo del paziente e, dopo averle ”coltivate” in laboratorio, impiantarle nelle ossa da ricostruire grazie a ”impalcature” di materiale biologico.



In questo modo le staminali evolvono in tessuto osseo, che si forma laddove mancante per malattie, traumi o malformazioni. Gli interventi sono stati eseguiti su un uomo e una donna, entrambi 43enni: sul primo sono state ricostruite porzioni di osso alveolare distrutte dalla malattia parodontale, la cosiddetta ”piorrea” mentre nella seconda e’ stata ”integrata” una porzione d’osso mandibolare mancante a causa di una atrofia ossea congenita. In entrambi i casi, con le metodologie tradizionali, sarebbe stato necessario il prelievo di una porzione di osso dal bacino con conseguente doppio intervento chirurgico e degenza ospedaliera; in questo caso, invece l’operazione e’ stata svolta in day-hospital e i pazienti sono stati dimessi in giornata. L’eccezionalita’ dell’intervento sta anche nella prospettiva che si apre della ricostruzione di porzioni d’osso anche importanti in pazienti politraumatizzati o con malformazioni. Esperimenti sono gia’ stati effettuati su animali nei quali si e’ avuta la riformazione completa di porzioni d’osso mancante nel giro di poche settimane.

osteocita
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(ANSA).

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