La missione benessere sara’ mantenere sani i nostri geni

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La piena personalizzazione di cure, diete e mantenimento grazie alle terapia genica. Niente sarà prescritto per caso, nessuno spazio per terapie ‘di massa’.

Qualcosa sta cambiando. Qualcosa si sta moltiplicando. Passo dopo passo, la via dell’antiaging unisce le ultime opportunità offerte dalla ricerca scientifica con i consigli della prevenzione, quelli sì, sempre validi. Tutto diventa più a misura di Dna (diete e terapie per mantenere «giovani» e sani i propri geni) e quindi personalizzato. E soprattutto molto diventa fattibile. Non sarà un caso, ma in pochi giorni gli annunci pubblici di nuovi Centri e nuovi test si sono accavallati. Ecco quanto è accaduto.

Luc Montagnier, Premio Nobel per la medicina 2009, ad esempio, è il stato padrino d’eccezione di un centro che nascerà a Milano e che prenderà di mira lo stress ossidativo, ovvero i radicali liberi che invadono l’organismo alterando il Dna e causando invecchiamento precoce e malattie, dagli acciacchi più comuni fino al cancro, al Parkinson e all’Alzheimer. Il Nobel studierà il progetto con il Comune. Con Montagnier a presentare il tutto a Milano c’era anche Pierre Mantello, direttore scientifico dell’Istituto ricerche di Osato, azienda produttrice dell’estratto di papaya fermentata noto alle cronache per essere stato portato in dono da Montagnier a Papa Wojtyla contro i sintomi del Parkinson.
 
«Oltre a prodotti naturali per contrastare lo stress ossidativo – spiega Mantello – il nostro Istituto ha sviluppato anche test di immunodosaggio affidabili per misurare questo stress e verificare l’efficacia della terapia antiossidante». E poiché i macchinari necessari sono spesso molto sofisticati, «per abbattere i costi un anno e mezzo fa abbiamo siglato un accordo con l’ospedale di Grenoble e il suo laboratorio di biologia». In questo modo, «la spesa a carico del cittadino per un check-up dello stress ossidativo è sui 150 euro».

Alla base c’è anche il concetto che «l’automedicazione va evitata», sia perché «abusare di sostanze come ad esempio le vitamine C e E può essere dannoso per l’organismo», sia perché «può capitare che lo stress ossidativo sia dovuto a patologie gravi come i tumori. E per riconoscere questi casi sono indispensabili precisi accertamenti medici».

Altro esempio: è stato da poco annunciato che in 100 farmacie di 13 regioni del Nord, Centro e Sud Italia si può richiedere un test del Dna che permette di individuare l’alimentazione più adatta per ciascuno di noi. Siamo nel campo della «nutrigenomica», l’iniziativa in questo caso è di Planet srl, società che gestisce Vitalybra, un piano alimentare personalizzato ideato dal medico nutrizionista Primo Vercilli. «La cosa più importante per perdere i chili di troppo e prevenire molte patologie legate al sovrappeso e all’obesità – spiega Vercilli – non è eliminare a caso alcuni cibi dal menù, ma selezionare gli alimenti più idonei ad ognuno e trovare il giusto equilibrio fra alimenti sì e quelli no». «L’apporto della nutrigenetica – aggiunge Flavio Garoia, di NGB Genetics, spinoff dell’Università di Ferrara – è fondamentale per potenziare il proprio benessere e per prevenire molte patologie. L’analisi del Dna consente di individuare le caratteristiche genetiche che influenzano il metabolismo degli alimenti per ciascuno di noi».

Che l’uomo sia «ciò che mangia» lo scriveva già il filosofo Ludwig Feuerbach nel 1862. Ma oggi si può dunque «decriptare» il tutto attraverso il nostro profilo genetico ricevendone preziosi suggerimenti alimentari. Ulteriore esempio: l’approccio scientifico a una dieta equilibrata e sostenibile – ideata da G&life nei laboratori di Area Science Park di Trieste da un team di scienziati – ruota attorno ai concetti di gusto, stile di vita e profilo genetico. A partire dalle conoscenze della nutrigenetica, sono stati ideati e realizzati due prodotti innovativi: g-profile e g-diet.

Altro caso. Basta un test del Dna e anche il medico estetico può studiare un «cocktail personalizzato di nutrienti, vitamine, minerali e altri elementi essenziali per rallentare l’invecchiamento e diminuire le probabilità di sviluppare determinate patologie», ha spiegato a Milano Alberto Massirone, professore a contratto in Medicina estetica all’università Statale di Milano e presidente di Agorà, società di medicina ad indirizzo estetico. «Il mondo della medicina estetica si sta giovando delle ultime scoperte scientifiche».

E anche la rivoluzione avviata dalla codificazione del genoma umano può rivelarsi utile per restare belle più a lungo, assicurano gli esperti. Al servizio del medico estetico c’è anche qui il test dei radicali liberi: si ottiene attraverso un prelievo di sangue e permette di verificarne la produzione nelle cellule e il rapporto con le difese antiossidanti. Il passo successivo è quello di studiare interventi per minimizzarli, da diete ricche di sostanze antiossidanti a terapie per potenziare le sostanze presenti nel corpo in grado di combatterli. Agorà, in collaborazione con l’Associazione dei medici anti-aging (Amia) e un laboratorio specializzato di Brescia, offre ad esempio questo tipo di valutazioni. Si parte dal prelievo del materiale biologico (come la semplice saliva) e si arriva a un referto con suggerimenti e prescrizioni.


La Stampa

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