Studio sugli eritrociti falciformi raccomanda l’immunizzazione dei bambini

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eritrociti falciformi

eritrociti falciformi
eritrociti falciformi

Una nuova ricerca mostra che le morti di bambini africani con anemia falciforme possono essere evitate se i bambini vengono immunizzati contro le infezioni comuni e i neonati sottoposti ad analisi per questa malattia. Pubblicati su The Lancet, i risultati dello studio euro-africano indicano che i bambini muoiono a causa di questa malattia perché il loro sistema immunitario debole non riesce a combattere le infezioni batteriche.



L’anemia falciforme è presente in tutto il mondo, ma l’Africa è l’obiettivo principale, con i suoi 200.000 bambini nati con questa malattia ogni anno. L’anemia falciforme è una forma congenita di anemia caratterizzata da cellule ematiche anormali aventi una forma a mezzaluna.

A essere maggiormente colpiti sono gli arti e gli organi dei pazienti perché queste cellule non riescono a passare facilmente attraverso i vasi sanguigni e formano ammassi che possono bloccare il flusso del sangue verso le zone che ne hanno bisogno. Possono emergere diverse complicazioni, compresi i danni agli organi.

I ricercatori provenienti da Kenya e Regno Unito hanno sottolineato che anche se c’è un alto numero di casi registrati ogni anno, uno sconcertante 90% dei bambini muoiono prima che la malattia sia diagnosticata. Secondo loro, la diagnosi viene frequentemente ritardata.

In passato i ricercatori supponevano che queste morti fossero causate da infezioni gravi, ma non è stata mai reperita una prova concreta.

In questo studio, ricercatori provenienti dal Kenya Medical Research Institute (KEMRI), insieme ai loro colleghi, hanno valutato i campioni di sangue prelevati da bambini dai 14 anni in giù, che erano stati curati in un ospedale locale nel periodo tra il 1998 e il 2008. I team ha cercato i casi di batteriemia (infezioni batteriche del sangue) e ha poi testato i campioni risultati positivi per l’anemia falciforme.

Il campione comprendente 40.000 elementi ha aiutato i ricercatori a identificare oltre 2000 casi di batteriemia. È necessario precisare che mentre meno di 3 su 1000 bambini nella popolazione generale soffrono di questa malattia, il numero cresce fino a 60 su 1000 bambini portati in ospedale per batteriemia. Secondo i ricercatori, questo valore prova che i bambini africani affetti da anemia falciforme sono ad altissimo rischio di batteriemia.

“Il nostro studio costituisce un forte impulso verso l’adozione di programmi di vaccinazione per tutti i bambini in Africa, un passo che migliorerebbe enormemente le probabilità di sopravvivenza di bambini nati con anemia falciforme,” ha spiegato il leader della ricerca, dott. Tom Williams dell’Università di Oxford. “Le politiche sulla salute devono basarsi su prove concrete come questa ricerca, piuttosto che su dicerie e preferenze personali,” ha sottolineato.

L’anemia falciforme è responsabile di fino al 25% di tutte le morti di bambini solo nella città di Kilifi in Kenya. Secondo i risultati dello studio, la maggior parte di questi casi sono dovuti a infezioni batteriche.

“Ad oggi, l’anemia falciforme non è una delle priorità principali dei programmi per la salute africani nonostante l’impatto relativamente alto che essa ha sulla mortalità infantile, che eccede di molto le stime dell’HIV [virus dell’immunodeficienza umana],” ha detto il dott. Williams.

Tra le cause più comuni di batteriemia tra i bambini affetti da anemia falciforme ci sono la polmonite da streptococco (41% dei casi documentati) e l’influenza emofila di tipo b (12% dei casi documentati). Sebbene questi casi di batteriemia possano portare a malattie gravi come la meningite, sono prevenibili con la vaccinazione.

Per maggiori informazioni, visitare:

The Lancet:
http://www.thelancet.com/

The Wellcome Trust:
http://www.wellcome.ac.uk/

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