Ecografo tascabile VScan: nuovo dispositivo per diagnosi veloci dal medico di base

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Arriva in Italia e Spagna VScan, il nuovo ecografo tascabile. Per il suo lancio, GE Healthcare, della General Electric, ha infatti annunciato due accordi con l’Azienda Ospedaliero Universitaria Federico II di Napoli e l’Usp Hospitales in Spagna.

Le valutazioni sull’impatto clinico avranno luogo in 5 siti, in Italia a Napoli, Milano, Siena, Lecco e in Spagna a partire da Barcellona. Nei prossimi quattro mesi, oltre venti professionisti clinici in Italia e Spagna studieranno il dispositivo, ne valuteranno il potenziale impatto sulla cura dei pazienti e contribuiranno allo sviluppo di protocolli medici specifici per il suo utilizzo in diversi contesti clinici: per i medici di base, VScan puo’ contribuire a ridefinire il check-up fisico fornendo una visualizzazione immediata all’interno del corpo e di cio’ che il medico sente attraverso tatto e udito; per le Cure intensive, VScan offre ai medici la possibilita’ di identificare ad esempio la presenza di liquidi intorno al cuore; per i cardiologi, VScan fornisce una rapida e affidabile valutazione visiva di come il cuore sta pompando.
L’obiettivo di GE e’ migliorare la qualita’ delle cure aumentando l’accesso alle piu’ importanti innovazioni nell’ambito della cura della salute. VScan e’ uno strumento di visualizzazione non invasivo, che puo’ aiutare i medici ad effettuare esami piu’ precisi e fornire ulteriori informazioni con una valutazione immediata, che potrebbe contribuire a migliorare la cura dei pazienti, ridurre i tempi d’attesa e migliorare il flusso di lavoro clinico. “VScan e’ una tecnologia innovativa che ci auguriamo – come spiega Reinaldo Garcia, presidente e Ceo di GE Healthcare – ridefinira’ i check-up sui pazienti e le decisioni nell’ambito del point-of-care, vale a dire l’esecuzione degli esami diagnostici nel luogo dove si assiste il paziente”. Entusiasta Maurizio Galderisi, responsabile del Laboratorio di ecocardiografia e cardioangiologia, presso il dipartimento di Medicina interna, Federico II: “Questa tecnologia innovativa in Italia potrebbe ampliare l’accesso alle cure per i pazienti, ma anche ridurre il costo di esami non necessari, cosi’ risolvendo uno dei nostri problemi piu’ rilevanti”.

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