Tumore al polmone: dopo il fumo attivo e passivo, il gas Radon. Conosciamolo

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La ‘Relazione sullo stato sanitario dell’Italia 2007-2008’ conferma che l’esposizione domestica al radon ( gas radioattivo pesante sprigionato dal terreno) causa circa il 9% delle morti per tumore del polmone.

In alcune regioni italiane, poi, il radon è più concentrato che altrove, in particolare in Lombardia, nel Lazio, in Campania e in Friuli.

“La principale fonte di questo gas risulta essere il terreno, dal quale fuoriesce e si disperde nell’ambiente, accumulandosi in locali chiusi ove diventa pericoloso. Pertanto costituisce la seconda causa nota di morte per tumore al polmone dopo il fumo attivo. Un dato a cui si dà poca importanza in quanto dovuto ad un fatto naturale e quindi non imputabile all’uomo.” Mette in evidenza il prof.Umberto Tirelli Direttore Dipartimento di Oncologia Medica dell’Istituto Nazionale Tumori di Aviano .

Occorre quindi controllare con strumenti idonei la concentrazione di radon nelle abitazioni e prevenire l’esposizione a questo gas cancerogeno soprattutto nei pianterreno degli edifici, in particolare quelli scolastici, ed arieggiare sempre le abitazioni più esposte.

Un suggerimento che d’altra parte ci davano sempre le nostre nonne. I casi di morte per cancro polmonare attribuibili al radon in Italia sono circa 3mila all’anno (da 1.000 a 5.500: circa il 2% del totale delle vittime annuali del cancro), la maggior parte dei quali tra i fumatori, a causa degli effetti sinergici radon-fumo.

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