Trapianti: staminali istruite per preparare i ‘collegamenti’ con nuove cellule

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staminali differenziate in neuroni (rosse) e cellule astrogliali (verdi)

staminali differenziate in neuroni (rosse) e cellule astrogliali (verdi)

Reso possibile grazie ad un trattamento delle cellule staminali, che precede l’impianto di un nuovo organo.I neuroni derivanti da cellule staminali trapiantate possono integrarsi pienamente nel cervello di animali giovani: per la prima volta una ricerca ha dimostrato che queste staminali non solo possono differenziarsi nelle specifiche cellule cerebrali, ma anche stabilire connessioni corrette con gli altri neuroni. Lo studio, pubblicato sul The Journal of Neuroscience è stato condotto presso la Stanford Medical School.
In particolare, nello studio sono stati considerati i neuroni che consentono la trasmissione dell’informazione dalla corteccia cerebrale, e in particolare dalla corteccia motoria, al midollo spinale.
“Questi neuroni derivati da staminali possono crescere in fibre nervose che collegano la corteccia cerebrale al midollo spinale, confermando l’interesse dell’uso delle staminali a fini terapeutici”, ha detto James Weimann, che ha diretto la ricerca.

Per far integrare correttamente le nuove cellule, i ricercatori hanno dapprima condizionato le cellule non differenziate per farle diventare neuroni della corteccia cerebrale, facendone crescere i precursori in un disco di Petri fino a che non avevano iniziato a mostrare le caratteristiche dei neuroni maturi, che a questo punto sono stati trapiantati nel cervello di topi appena nati, in aree responsabili della visione, del tatto e del movimento.
Finora uno dei principali problemi che dovevano fronteggiare le terapie che prevedono il trapianto di cellule nel sistema nervoso centrale era proprio quello della loro capacità di stabilire connessioni corrette. In questo caso i neuroni in maturazione hanno hanno esteso le proprie propaggini verso le aree corrette evitando anche, cosa ancora più importante, di collegarsi ad aree inappropriate. Per esempio: le cellule trapiantate nella corteccia visiva raggiungevano le strutture del collicolo superiore e del ponte, ma non il midollo spinale, mentre quelle trapiantate nella corteccia motoria si allungavano fino al midollo ma evitavano il collicolo.
“Gli autori hanno mostrato che la connettività appropriata può essere ottenuta per un’importante classe di proiezioni neuronali negli animali appena nati”, ha commentato il noto esperto in staminali Mahendra Rao, della Life Technology, che non ha partecipato allo studio.
Per ottenere il risultato i ricercatori hanno confrontato due metodi di crescita delle cellule da trapiantare, uno solo dei quali ha prodotto i risultati sperati.
Ora i ricercatori studieranno se sia possibile ottenere risultati analoghi anche negli animali adulti, nella speranza di poter procedere successivamente a trial sull’uomo.

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