Tumore al seno: significativa sopravvivenza se si associa un anticorpo a chemio

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MILANO, 29 GEN – Le donne con un particolare tipo di tumore al seno non operabile, se curate anche con uno specifico anticorpo, hanno un ”formidabile” aumento della sopravvivenza. Lo ha scoperto uno studio dell’Istituto nazionale tumori (Int) di Milano, pubblicato oggi sulla rivista scientifica Lancet.

I ricercatori, guidati dal direttore dell’oncologia medica I Luca Gianni, hanno in particolare scoperto che il 71% delle donne colpite da tumore al seno ‘Her2 positivo’ localmente avanzato, curate con la chemioterapia insieme all’anticorpo trastuzumab, sopravvive senza avere recidive, contro il 56% di quelle che invece seguono solo la chemioterapia.

”I risultati di questo studio – spiega Gianni – dimostrano che si e’ compiuto un altro significativo passo avanti nella lotta contro il tumore mammario. L’evidenza indica che i farmaci mirati, come trastuzumab contro Her2, aumentano in modo formidabile la possibilita’ di intervento quando associati alla chemio, portando la sopravvivenza libera da malattia al 71% in un gruppo di donne altrimenti destinato a un decorso molto grave di progressione verso le recidive”.


Inoltre, aggiungendo l’anticorpo alla chemio, ”raddoppia la possibilita’, dal 20% al 40% – aggiunge il ricercatore – di arrivare all’intervento chirurgico senza piu’ alcuna cellula tumorale”. Per questo cancro, infatti, la cura farmacologica punta a ridurre il piu’ possibile la massa del tumore, per poi rimuoverlo con la chirurgia.

Il cancro del seno colpisce ogni anno 38 mila italiane, e ne uccide 8 mila. Solo il 6-10% di questi tumori e’ rappresentato dal tipo localmente avanzato e/o infiammatorio, che ha una prognosi piu’ sfavorevole di quelli operabili.

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