[Cordis] Buone notizie per i giovani diabetici di tipo 2

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Secondo una nuova ricerca, potrebbero esserci buone speranze per i giovani adulti che soffrono di diabete di tipo 2. In un articolo apparso sulla rivista Diabetes Care, i ricercatori provenienti da Irlanda, Spagna e Italia hanno analizzato come i meccanismi delle cellule muscolari potrebbero fare chiarezza sulla forte resistenza dell’organismo all’insulina. Essi hanno anche mostrato una ridotta risposta all’esercizio aerobico dei giovani pazienti obesi affetti da diabete di tipo 2. I risultati dello studio fanno parte del progetto DIABESITY (“Novel molecular drug targets for obesity and type 2 diabetes”) project, finanziato dall’UE con 11,6 milioni di euro attraverso l’area tematica “Scienze della vita, genomica e biotecnologia per la salute” del Sesto programma quadro (6° PQ).

Il diabete di tipo 2 è la forma di diabete più diffusa nel mondo e riguarda quasi il 90% dei casi di diabete in Europa. I dati dell’Istituto di sanità pubblica in Irlanda indicano che il 4,3% della popolazione irlandese soffre di diabete di tipo 2.

Il diabete di tipo 2 differisce da quello di tipo 1 in quanto emerge quando l’organismo non produce insulina a sufficienza e non riesce a usarla in maniera adeguata. L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas. Il diabete di tipo 2 colpisce di solito con l’invecchiamento. Tuttavia, i ricercatori hanno notato un numero crescente di giovani affetti da questo disturbo. Gli specialisti dicono che spesso è causato da fattori legati allo stile di vita, come ad esempio l’obesità, la dieta e la mancanza di esercizio fisico. Il diabete di tipo 1 è anche conosciuto come diabete giovanile, perché di solito insorge durante l’infanzia o adolescenza, in seguito ad una distruzione auto-immune delle cellule produttrici di insulina. I diabetici di tipo 1, come anche alcuni pazienti di diabete di tipo 2, sono costretti ad iniettarsi giornalmente l’insulina per tenere sotto controllo i livelli di insulina. Con il passare degli anni, entrambe le malattie possono condurre a gravi complicazioni, se i livelli di glucosio ematico raggiungono ripetutamente livelli troppo alti.

“Il diabete di tipo 2 si sta diffondendo anche tra le persone più giovani, di solito a causa di un’obesità giovanile o di una predisposizione familiare per il diabete”, ha spiegato il coautore professor John Nolan del Dipartimento di clinica medica presso il Trinity College Dublin, capo del gruppo universitario di ricerca metabolica, e del St James’s Hospital di Dublino, entrambi in Irlanda.

“Questi studi ci forniscono nuovi elementi sul modo in cui si sviluppa e progredisce il diabete in questi giovani pazienti. Nello studio in questione, abbiamo mostrato che i giovani pazienti obesi affetti da diabete di tipo 2, al contrario dei loro coetanei obesi non diabetici, hanno una funzione anomala di alcuni importanti geni e proteine mitocondriali. I mitocondri sono i centri energetici nelle cellule e queste anomalie contribuiscono alla resistenza all’insulina e alla brusca risposta all’esercizio fisico”, ha aggiunto.

“L’esercizio aerobico è molto efficace per prevenire e trattare il diabete di tipo 2 nelle persone di mezza età e anziane. Il diabete di tipo 2 è la più importante malattia cronica della società moderna e minaccia la salute di intere popolazioni, in particolare in Asia e nei paesi in via di sviluppo”, ha continuato. “Per riuscire a sviluppare trattamenti specifici per il diabete di tipo 2 nelle persone giovani occorre una più precisa comprensione dei meccanismi cellulari di questa malattia. I nostri studi sulla funzione mitocondriale dei muscoli ci hanno permesso di concentrare gli studi i intervento su questi importanti meccanismi.

Questa ultimissima ricerca aumenta la nostra conoscenza su come il diabete si sviluppa e progredisce nei giovani tra i 18 e 25 anni. I ricercatori ritengono che le loro scoperte condurranno allo sviluppo di trattamenti mirati migliorati per i giovani affetti da diabete di tipo 2.

Hanno anche collaborato allo studio i ricercatori dell’Istituto spagnolo di ricerca biomedica (IRB Barcellona), l’Università di Barcellona e il Centro di ricerca biomedica in rete sul diabete e i disturbi metabolici associati (CIBERDEM), nonché l’istituto di medicina interna della facoltà di medicina dell’Università Cattolica, in Italia.

Il progetto DIABESITY ha riunito 25 istituti di ricerca e attori industriali da Danimarca, Francia, Germania, Ungheria, Irlanda, Italia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito.

Per maggiori informazioni, visitare:

Diabetes Care:
http://care.diabetesjournals.org/

DIABESITY:
http://www.eurodiabesity.org/

Trinity College Dublin:
http://www.tcd.ie/

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