L’FDA non si oppone piu’ ai test clinici sull’uomo con staminali embrionali

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I primi test clinici sull’uomo di cellule staminali derivate da embrioni stanno per cominciare. La Food and Drug Administration, l’agenzia federale americana che si occupa di farmaci, ha tolto gli ultimi ostacoli agli esperimenti che erano stati autorizzati e poi fermati nel 2009 per motivi di sicurezza. I test saranno condotti dalla Geron Corporation con l’Universita’ della California a Irvine in alcuni pazienti con danni al midollo spinale. La Fda aveva autorizzato questo tipo di test gia’ nel gennaio 2009 con una decisione che era stata giudicata una pietra miliare nel dibattito sulle staminali. Tuttavia, poco prima che iniziassero le prove cliniche, gli studi vennero sospesi perche’ vennero scoperte delle cisti nei topi ai quali erano stati iniettate le cellule. Da allora la Geron ha sviluppato altri metodi e messo a punto una tecnica migliore per rendere piu’ pure le nuove cellule. La Geron ha annunciato oggi in un comunicato che la Fda ha revocato il bando.

”Se funziona sara’ una rivoluzione”, ha dichiarato Richard Fessler, professore di chirurgia neurologica alla Northwestern University, una delle universita’ coinvolte nella ricerca.

Le staminali embrionali possono trasformarsi in qualsiasi tipo di cellula dell’organismo ma sono controverse perche’ la loro creazione comporta la distruzione di embrioni umani. La Geron e’ una societa’ all’avanguardia nel campo della ricerca sulle staminali: detiene alcuni diritti di brevetto sul loro uso anche perche’ fu nei suoi laboratori che vennero isolate alla fine degli anni Novanta le prime cellule derivate da embrioni. Nell’esperimento in questione le staminali vengono trasformate in precursori di cellule di supporto neurale noti come oligodendrociti che saranno iniettati nel midollo spinale sul luogo della lesione. La speranza – scrive il New York Times che da’ notizia del via ai test – e’ che le cellule iniettate riparino l’isolamento, noto come mielina, attorno alle cellule nervose, ripristinando la capacita’ di alcuni nervi di portare segnali. Il primo esperimento verra’ condotto su un numero limitato di pazienti e mira in primo luogo a verificare la sicurezza dell’uso delle cellule. Ci vorranno anni prima che la terapia sara’ pronta a entrare nei protocolli di cura sempre che ne venga dimostrata l’efficacia.

Fonte: ANSA

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