Dal cancro alla prostata alle leucemie, al collo dell’utero, la lista dei tumori provocati o favoriti dai virus e’ destinata ad allungarsi nei prossimi anni. Ne sono convinti gli esperti riuniti a Venezia per la conferenza sul Futuro della Scienza, organizzata dalle fondazioni Veronesi, Tronchetti Provera e Cini, che hanno discusso delle ultime ricerche in questo campo durante una sessione organizzata con il contributo dell’Airc.

Secondo i dati presentati i virus oncogeni gia’ conosciuti sono responsabili del 20% dei nuovi casi di tumore nel mondo.

I ‘big ones’ sono il Papillomavirus, che copre il 20% del totale e colpisce soprattutto nei paesi in via di sviluppo, e i virus dell’epatite B e C, responsabili di un altro 15% dei casi: “Ci saranno delle sorprese – spiega Robin Weiss, dell’University College di Londra – ci sono molti virus ‘candidati’ ad essere oncogenici, come il gammaretrovirus che potrebbe essere responsabile del cancro alla prostata, ma la cosa piu’ probabile e’ che si scoprira’ che comuni virus sono una concausa di molti tumori insieme ad altri fattori”.

L’ultima scoperta su questo tipo di virus risale a due mesi fa, quando un gruppo ha dimostrato che un poliomavirus e’ associato a una forma benigne di tumore della pelle: “Ho il sospetto che queste scoperte continueranno nei prossimi anni – ha affermato Harvey Alter del National Institute of Health di Bethesda – anche alcune forme di leucemia hanno una probabile origine virale”. In attesa di scoprire nuovi virus responsabili di tumore occorre lavorare sulla prevenzione di quelli conosciuti, soprattutto con i vaccini: «I vaccini contro il Papillomavirus e contro l’epatite B stanno funzionando molto bene per prevenire i tumori – spiega Genoveffa Franchini, ricercatrice italiana che lavora al National Cancer Institute di Bethesda, negli Usa – ma bisogna estendere la loro applicazione. Inoltre un grande passo avanti in questo senso sara’ fatto quando troveremo un veccino per l’Aids, il cui virus e’ probabilmente legato a una serie di neoplasie”.

Il vaccino contro il virus Hpv, responsabile di tumori al collo dell’utero ma anche nel cavo oro-faringeo potrebbe essere utilizzato anche nelle donne adulte, fino a 45 anni, nei maschietti e non solo come ora avviene, nelle bambine, ha spiegato proprio oggi il presidente dell’Aifa (Agenzia italiana per i farmaci), Sergio Pecorelli. E’ vicina infatti la registrazione europea del farmaco anche con l’indicazione per la prevenzione del contagio nelle donne adulte. Il consiglio Superiore di Sanita’ presto esprimera’ un parere sulla questione della vaccinazione anche fra gli uomini.

”La scienza ha dimostrato – ha detto Pecorelli – che gli uomini non sono solo veicolo di infezione ma anche vittime del virus”. Ma i virus non sono soltanto delle minacce da temere: “Sono strumenti straordinari per veicolare in maniera mirata terapie all’interno delle cellule umane – ha spiegato Luigi Naldini, direttore dell’istituto Telethon San Raffaele per la terapia genica – oggi siamo in grado di manipolarli in modo da utilizzare soltanto le caratteristiche che ci servono”. Fra gli esempi di terapia genica fatta utilizzando i virus Naldini ha citato le cure per la leucodistrofia, una malattia genetica ereditaria, di cui sono appena iniziati i test sull’uomo, ma le potenzialita’ vanno dall’emofilia agli stessi tumori”.

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