L’identificazione di NOX4 come enzima dotato di un ruolo chiave nella morte dei neuroni in seguito a un ictus apre le porte a una promettente terapia contro questa malattia

L’inibizione dell’enzima NOX4, che ha un ruolo centrale nella produzione cellulare di perossido di idrogeno, può essere la chiave per ridurre notevolmente i danni causati da un ictus.  E’ questo il risultato di un ricerca condotta presso le Università di Maastricht e di Würzburg – di cui viene riferito in un articolo pubblicato su PLoS Biology – nella quale è stata somministrata una sostanza che inibisce quell’enzima riscontrando che i danni cerebrali conseguenti a un ictus risultavano notevolmente ridotti anche quando la somministrazione avveniva a distanza di ore dall’evento.

Il perossido di idrogeno – la comune acqua ossigenata – è una delle sostanze più attive prodotte nel corso delle reazioni infiammatorie soprattutto dai macrofagi per “sterilizzare” il sito in cui avviene un danno e per eliminare agenti patogeni e cellule danneggiate. Buona parte dei danni conseguenti a un ictus non sono, com’è noto, dovuti all’evento in sé ma all’eccesso di reazione dell’organismo.

“L’ictus ischemico è la seconda causa di morte al mondo. Attualmente esiste una sola terapia approvata e la sua efficacia è alquanto ridotta, senza contare che può essere utilizzata solamente nel 10 per cento circa dei pazienti, mentre nel restante 90 per cento è esclusa a causa delle sue controindicazioni”, spiega Christoph Kleinschnitz, uno dei coordinatori della ricerca. “E’ quindi urgente trovare nuove terapie. Uno dei candidati a questo ruolo è il meccanismo ossidativo, ma finora i tentativi di utilizzare antiossidanti non sono stati coronati da successo nei trial clinici.”

Questo studio prospetta una nuova strategia per inibire la fonte del perossido di idrogeno e bloccarne la produzione. “E’ importante il fatto che l’eliminazione del gene NOX4 nel topo non appare dare luogo ad anormalità e quindi non ci si dovrebbe aspettare evidenti effetti collaterali dall’uso di futuri farmaci che inibiscano NOX4”, ha aggiunto Harald Schmidt, il secondo coordinatore della ricerca.

L’identificazione di NOX4 come enzima dotato di un ruolo chiave nella morte dei neuroni in seguito a un ictus lo candida allo sviluppo di una promettente terapia contro questa malattia. “La scoperta può avere implicazioni anche per altre condizioni patologiche in cui il perossido di idrogeno o altre specie reattive dell’ossigeno possono avere un ruolo di primo piano, ma in cui gli antiossidanti o le vitamine non hanno avuto successo. Inibire la fonte del perossido di idrogeno e di altri radicali liberi può rappresentare la soluzione a lungo cercata per affrontare anche infarto, tumori e malattie neurodegenerative come il Parkinson o l’Alzheimer”, ha concluso Schmidt.

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