Monza doppio trapianto arti: usate staminali anti-rigetto

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L’intervento di doppio trapianto di mano avvenuto al San Gerardo di Monza ha usato una tecnica anti-rigetto basata sulle cellule staminali.
La tecnica si basa su un principio gia’ noto in teoria, ma ancora mai applicato: l’equipe del San Gerardo l’ha utilizzato per primo. Le cellule sono le stesse che producono ossa e cartilagini, e iniettate nel paziente nelle prime 24 ore hanno un’azione immunosoppressiva.
La nuova tecnica preleva le staminali dal midollo della stessa paziente, e le re-inietta nelle prime 24 ore successive al trapianto.

‘Si tratta di cellule che, per motivi che ancora non sappiamo, hanno una potente azione immunosoppressiva’ spiega Andrea Biondi, direttore della Cell Factory del San Gerardo, il reparto dove si coltivano le cellule staminali, una delle tre ‘officine cellulari’ attive in Italia.
Oltre all’uso di queste staminali mesenchimali alla paziente verra’ praticato in seguito un trapianto di tessuti adiposi, anche questi nella mano e prelevati dalla donna stessa, e successivamente anche un trapianto di epidermide sul dorso.
‘Questo inserimento di elementi cellulari propri negli arti estranei ha la funzione di ‘depistare’ gli anticorpi che tendono ad aggredirli – ha spiegato Biondi – In questo modo viene depotenziata l’azione di rigetto dell’organismo’. Queste nuove metodiche consentiranno di ridurre la quantita’ di farmaci antirigetto che verranno somministrati alla paziente. Le staminali mesenchimali sono gia’ usate in funzione antirigetto nel trapianto di midollo, ma e’ la prima volta che vengono utilizzate per il trapianto di un organo
ADUC - Salute

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