Prostata: nuovo, efficace marcatore tumorale

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MILANO, 25 OTT – Per la diagnosi precoce del tumore alla prostata non c’e’ piu’ solo il test che dosa il Psa, l’antigene prostatico specifico. Un nuovo studio del dipartimento di Urologia del San Raffaele di Milano in collaborazione con il Laboratorio di diagnostica e ricerca Laboraf ha dimostrato ”l’efficacia significativamente maggiore” del nuovo marker ‘2proPsa’ e dei suoi derivati (‘%p2Psa’ e ‘phi’).
Lo studio, presentato al congresso della Societa’ italiana di urologia (Siu), ha coinvolto circa 700 pazienti con sospetto tumore alla prostata o diagnosi accertata, e ha confermato che la molecola ‘2proPsa’ insieme ai suoi due valori derivati rappresenta un marcatore piu’ accurato rispetto al dosaggio di Psa totale e Psa libero nell’identificazione del cancro alla prostata. In particolare, nei pazienti con piu’ di 50 anni con Psa totale sospetto ma esplorazione rettale non sospetta, i parametri derivati sono risultati ”significativamente piu’ precisi del Psa totale e del Psa libero nell’identificazione dei pazienti realmente affetti da tumore prostatico o a rischio di svilupparlo”. Inoltre, i tre parametri (‘p2Psa’, ‘%p2Psa’ e ‘phi’) sembrano essere correlati all’aggressivita’ della neoplasia.

Per gli esperti il nuovo marker garantisce non solo una piu’ accurata identificazione del tumore, ma anche una migliore definizione dell’indice di aggressivita’ dello stesso. Questo potrebbe inoltre consentire, oltre alla diagnosi precoce e una maggiore personalizzazione della terapia a seconda delle caratteristiche del singolo paziente. Infine, la disponibilita’ di un marcatore piu’ accurato consentira’ di ridurre le biopsie inutili, circa il 60-70% di tutte quelle eseguite. (ANSA).

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