Epatite C: il Telaprevir dimostra la superiore risposta nei pazienti che non rispondono alla terapia standard

0

REGIMI BASATI SU TELAPREVIR SI SONO DIMOSTRATI SIGNIFICATIVAMENTE PIÙ EFFICACI DELL’ATTUALE TERAPIA STANDARD NEI PAZIENTI AFFETTI DA EPATITE C GIÀ SOTTOPOSTI A TRATTAMENTO

 

–Dati dello studio di fase 3 REALIZE presentati in occasione dell’EASL–

Milano, 04 aprile 2011 – Janssen, azienda farmaceutica del Gruppo Johnson&Johnson, ha annunciato che una percentuale significativamente maggiore di pazienti affetti da epatite cronica C (HCV) di genotipo 1, che avevano fallito un precedente trattamento, ha ottenuto una risposta virologica sostenuta (SVR) dopo un regime terapeutico combinato basato su telaprevir della durata di 12 settimane rispetto ai pazienti trattati con l’attuale terapia standard, a base dei soli interferone pegilato e ribavirina. Telaprevir è un DAA (Direct Acting Antiviral, Antivirale ad azione diretta) sperimentale, sviluppato congiuntamente da Tibotec e Vertex Pharmaceuticals. I dati finali dello studio REALIZE sono stati presentati il 31 marzo in occasione del 46° Incontro Annuale dell’Associazione Europea per lo Studio del Fegato (EASL) di Berlino.

 

“Questi dati importanti mostrano che un regime terapeutico combinato basato su telaprevir migliora in modo significativo i tassi di cura nei pazienti affetti da HCV di genotipo 1, la forma più comune del virus, che avevano fallito un precedente trattamento”, ha affermato lo sperimentatore principale, il Professor Stefan Zeuzem, Responsabile del Dipartimento di Medicina della Clinica Universitaria Wolfgang Goethe di Francoforte, Germania. “Progressi significativi di questo tipo a livello di trattamento arriveranno a fare davvero la differenza, riducendo il peso dell’HCV”.

 

Nello studio, pazienti che avevano fallito un precedente trattamento (pazienti con recidive [prior relapser] o mancata risposta al trattamento [non-responders]) a base di interferone pegilato e ribavirina, sono stati randomizzati per ricevere: telaprevir in combinazione con interferone pegilato e ribavirina per 12 settimane, seguite da altre 36 settimane di interferone pegilato e ribavirina (T12/PR48); interferone pegilato e ribavirina per quattro settimane (delayed start, DS, a volte definita come lead-in), seguite da 12 settimane di telaprevir più interferone pegilato e ribavirina e poi da ulteriori 32 settimane di interferone pegilato e ribavirina (DS T12/PR48); oppure interferone pegilato e ribavirina più placebo per 48 settimane (PR48).

 

La percentuale di raggiungimento dell’SVR è stata dell’83% (p<0,001) per pazienti recidivanti al precedente trattamento e del 41% (p<0,001) nei pazienti non-responders nel braccio T12/PR48 (N=266), e rispettivamente del 88% (p<0,001) e del 41% (p<0,001) nel braccio DS T12/PR48 (N=264) rispetto al 24% e al 9% nel braccio di controllo PR48 (N=132). La percentuale di risposta virologica sostenuta è risultata simile nel braccio T12/PR48 e nel braccio DS T12/PR48, pertanto si ritiene che non sia necessario alcun trattamento preparatorio (DS) per i pazienti già trattati in precedenza.

 

Gli obiettivi secondari dello studio comprendevano la valutazione dell’efficacia nei pazienti non-responders al precedente trattamento, suddivisi in pazienti con risposta nulla (null responder) e parziale (partial responder), sia nel gruppo T12/PR48, sia nel gruppo DS T12/PR48. Per pazienti null responder  si intende pazienti che avevano ottenuto  una riduzione dell’HCV RNA inferiore a 2 log10 alla settimana 12 del precedente trattamento con la terapia standard. È la prima volta che un nuovo agente farmacologico si è dimostrato efficace nei pazienti  null responder in uno studio di fase 3.

 

I dati mostrano che nel braccio T12/PR48 il 59% (p<0,001) dei pazienti partial responder e il 29% (p<0,001) dei null.responder ha raggiunto la SVR.  Nel gruppo DS T12/PR48, il 54% (p<0,001) dei pazienti partial responder e il 33% (p<0,001) dei null-responder ha ottenuto la SVR. Questi risultati vengono confrontati con i pazienti partial responder e null responder che hanno raggiunto la SVR nel gruppo PR48. Una sottoanalisi separata di questi risultati, anch’essa presentata in occasione dell’EASL, ha mostrato che i tassi di SVR sono stati più alti per i pazienti nei gruppi con regime combinato con telaprevir, indipendentemente dalla loro risposta al trattamento preparatorio di quattro settimane con interferone pegilato e ribavirina.[i]

 

“Questi risultati dimostrano che i pazienti con una risposta scarsa al trattamento di quattro settimane seguito dal trattamento con telaprevir hanno comunque ottenuto un tasso di SVR più elevato di quelli trattati solo con l’attuale terapia standard”, ha affermato lo sperimentatore principale Professor Graham Foster, docente di Epatologia presso l’Università Queen Mary di Londra. “Si tratta di una scoperta importante, poiché dimostra che l’aggiunta di telaprevir all’attuale terapia standard può migliorare le percentuali di cura per quei pazienti, indipendentemente dalla loro risposta iniziale al trattamento”.

Il profilo di sicurezza e tollerabilità di telaprevir si è rivelato coerente con quello dei precedenti studi di fase 3.

 

“Questo studio rientra nell’impegno costante di Tibotec di sviluppare trattamenti innovativi per pazienti con esigenze mediche non soddisfatte”, ha affermato il Dott. James Witek, Global Medical Leader di Tibotec. “Lo studio REALIZE è uno studio fondamentale nel programma di sviluppo di telaprevir e siamo lieti di iniziare a collaborare con le autorità regolatorie per mettere questo trattamento a disposizione dei pazienti”.

Informazioni sul programma di sviluppo di telaprevir

REALIZE è l’ultimo di tre studi clinici condotti nell’ambito di una programma di registrazione di fase 3 a livello globale per telaprevir in pazienti affetti da infezione da HCV cronica naïve e che avevano fallito un precedente trattamento .

Telaprevir è sviluppato da Tibotec (azienda farmaceutica del Gruppo Johnson&Johnson) in collaborazione con Vertex Pharmaceuticals e Mitsubishi Tanabe Pharma per il trattamento di HCV di genotipo 1, sia in pazienti  che hanno fallito un precedente trattamento, sia in pazienti naïve.  Tibotec detiene il diritto alla commercializzazione di telaprevir in Europa, America Latina, Medio Oriente, Africa, India, Australia e Nuova Zelanda; Vertex detiene il diritto alla commercializzazione di telaprevir negli USA, in Canada e in Messico; e Mitsubishi Tanabe Pharma detiene il diritto alla commercializzazione di telaprevir in Giappone e in alcuni paesi dell’Estremo Oriente.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *