Dal tamarindo aiuto per riparare cellule danneggiate del sistema nervoso centrale

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Un composto estratto dai semi del tamarindo può contribuire a riparare le cellule danneggiate del sistema nervoso centrale: cervello e midollo spinale

Ci sono patologie come per esempio il Parkinson, o altre condizioni, che danneggiano le cellule del sistema nervoso centrale, che fanno parte di cervello e midollo spinale, e la cui riparazione o rigenerazione è considerata praticamente impossibile. Un nuovo studio, oggi, invece accende delle speranze.

Secondo i ricercatori dell’Università Monash di Victoria in Australia, un estratto da semi di Tamarindo può promuovere la ricrescita delle cellule perdute o danneggiate. Lo studio, condotto su modello animale, prevedeva la somministrazione per iniezione di xiloglucano in forma liquida. Il composto, una volta raggiunta la temperatura corporea si trasformava in gel.

Andrew Rodda e colleghi hanno voluto valutare gli effetti del composto sui nervi danneggiati. Una volta iniettato nella zona interessata, l’estratto serve da struttura di supporto attraverso cui le cellule sane sarebbero in grado di migrare e, potenzialmente, ricollegarsi al sistema nervoso.

Lo scopo era quello creare un ambiente favorevole alla ricrescita, dato che la morte delle cellule nervose lascia dietro di sé un ambiente tossico in cui è difficile avvenga una riparazione o una ricrescita. «Le cellule nervose sono sensibili, e possono crescere solo in ambienti più favorevoli», sottolinea Rodda.

Il problema quindi da superare era l’ambiente sfavorevole. «Dopo il danno, le nuove cellule non riescono a penetrare nello spazio vuoto lasciato dopo la morte di massa cellulare. Le cellule si aggregano ai bordi, formando una barriera impenetrabile. Ciò lascia il centro della ferita come fosse una lesione, la quale contiene prodotti chimici che uccidono i nervi in crescita», spiega Rodda. Questo nuovo composto riesce a fornire una sorta di impalcatura temporanea su cui le nuove cellule possono crescere e penetrare la lesione, si legge in una nota della Monash.

Osservando il comportamento del gel e delle cellule interessate, i ricercatori hanno scoperto che vi erano delle cellule dette astrociti, grosse cellule a forma di stella, a essere le prime ad aver iniziato l’attività. Queste cellule secernono sostanze chimiche benefiche, che possono avere contribuito a creare un ambiente in cui le delicate cellule nervose possono sopravvivere. Da qui, il processo di ricrescita e rigenerazione.

 

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