Una fragola è preferita ormai alla classica ‘mela al giorno’. Meglio se sono 37 le fragole

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Una mela al dì per mantenere la salute? Roba vecchia. Uno studio condotto da scienziati del Salk Institute for Biological Studies (Usa) suggerisce che una fragola al giorno, anzi più precisamente 37, non tolgono solo un medico di torno, ma un’intera squadra di ‘camici bianchi’, compreso il neurologo, l’endocrinologo e forse anche l’oncologo.


L’indagine, pubblicata sulla rivista ‘Plos One’, spiega che la fragola è finalmente in grado di ‘rubare’ il primato alla mela grazie ai risultati documentati sulla fisetina: si tratta di un flavonoide presente naturalmente nella frutta, e in quantità particolarmente abbondanti nelle fragole, che riduce le complicanze del diabete e rafforza la memoria, oltre ad avere tutta una serie di altri benefici su numerosi organi umani.

Una qualità che rende questa sostanza un promettente principio attivo per futuri farmaci multi-funzione.
Per ora, gli esperti hanno testato il flavonoide su topolini da laboratorio: “Questo studio – sottolinea David Schubert, professore e capo del Laboratorio di Neurobiologia cellulare dell’istituto americano e co-autore dell’indagine – ha evidenziato per la prima volta che un farmaco a base di fisetina può impedire sia danni renali che complicazioni cerebrali in un modello animale con diabete di tipo 1”. E secondo gli esperti, per assumere quantità di fisetina benefiche per l’organismo, all’uomo basta gustare 37 fragole di media dimensione ogni giorno.

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