Abbronzatura: una microcapsula potrebbe offrire gli stessi effetti del lettino abbronzante per tre mesi

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Un nuovo metodo basato su una microcapsula può assicurare 3 mesi di abbronzatura senza bisogno di ricorrere a lampade o lettini abbronzanti.


Buone nuove per gli amanti della tintarella tutto l’anno. Senza correre il rischio di diventare tanoressici o sviluppare una qualche forma di tumore della pelle, ecco arrivare quella che potrebbe essere la soluzione per avere 3 mesi di abbronzatura.

La chiave della tintarella senza fatica sta in una minuscola capsula che, una volta impiantata sottopelle, potrebbe sortire gli stessi risultati di un’esposizione ai raggi UV. Tutto questo grazie alla stimolazione di produzione della melanina, la sostanza prodotta dall’organismo che rende la pelle bruna.
La capsula, grande quanto un chicco di riso, è stata sviluppata da un’azienda farmaceutica australiana, la Clinuvel. Secondo i ricercatori che l’hanno ideato, il farmaco s’incarica di stimolare la produzione di melanina, il pigmento naturale che si occupa anche di controllare la quantità di radiazioni UV assorbita e che, una volta rilasciato rende la pelle più scura e bronzea, proprio come se ci si fosse esposti al sole o ai raggi di una lampada abbronzante.

In realtà il farmaco è nato per essere impiegato nella cura delle malattie della pelle. Un altro impiego in campo medico potrebbe essere quello nel controllo dei tumori delle pelle il cui rischio aumenta durante l’uso di farmaci antirigetto dopo un trapianto d’organo.
Tuttavia, visto l’effetto estetico che produce, anche il settore bellezza ne potrebbe guadagnare, e qualcuno ci ha già fatto un pensierino.

Molti scienziati ritengono che il metodo sia sicuro e che possa diventare una valida alternativa ai lettini abbronzanti, da molti accusati di favorire l’insorgenza del cancro della pelle. Tuttavia, qualcuno chiede che ulteriori ricerche possano confermare la sicurezza a lungo termine nell’uso.
Nel frattempo, il metodo microcapsula ha ricevuto il riconoscimento dal Cancer Research UK, e gli è stato attribuito il potenziale per prevenire il cancro maligno della pelle e ridurre i rischi da lettino.

In un comunicato, la casa farmaceutica Clinuvel fa sapere che fino a oggi sono stati spesi oltre 80 milioni di dollari per lo sviluppo del farmaco Scenesse – questo il suo nome – per la terapia fotoprotettiva per i pazienti che sono più a rischio dai raggi UV e dall’esposizione al sole.
“Scenesse ha una emivita relativamente breve (meno di 50 minuti) e le prove fino a oggi non hanno sollevato preoccupazioni per la sicurezza. Finora il farmaco è ben tollerato dai pazienti e il farmaco per mezzo dell’impianto [sottocute] è stato scelto per la sua facilità di utilizzo in dermatologia”, scrive la Clinuvel.
Se davvero si aprirà una porta al suo utilizzo in campo cosmetico, potrebbe esserci un boom inaspettato di richieste da parte di tutti coloro che vogliono abbronzarsi senza sacrifici e mettersi al riparo dai rischi dei raggi UV.
Staremo a vedere.

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