Nel nostro Paese c’e’ “una vera e propria emergenza sanitaria dovuta all’elevata prevalenza di patologie epatiche croniche e tumori del fegato, causate dalle infezioni da virus dell’epatite B e C avvenute tra gli anni ’60 e ’90”. In particolare, “l’Italia detiene il triste primato in Europa per numero di soggetti HCV positivi e per mortalita’ per tumore primitivo del fegato.

Il virus C dell’epatite, a differenza del virus B, e’ stato individuato e diagnosticato per la prima volta a partire dagli anni ’90 e, purtroppo, non si dispone ancora di un vaccino nei suoi confronti”. E’ l’allarme lanciato dal ministero della Salute, che ha organizzato oggi la “Conferenza sulle Epatiti”, un evento che rientra tra le iniziative proposte dall’Organizzazione Mondiale della Sanita’ per la celebrazione della Giornata Mondiale delle Epatiti 2011 ed ha l’obiettivo di fare il punto sulle epatiti e sul loro profilo epidemiologico a livello nazionale e mondiale ma anche sulle possibili strategie da adottare per il futuro. Le epatiti virali, in particolare quelle da virus B e C, rappresentano un rilevante problema di sanita’ pubblica oltre che per la loro frequenza anche per l’alta percentuale di casi che possono cronicizzare e sviluppare nel tempo malattie gravi, come la cirrosi e il cancro del fegato. Secondo stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanita’ (OMS), circa 1/3 della popolazione mondiale si e’ infettata con il virus dell’epatite B (HBV), circa 350 milioni di persone sono cronicamente infette ed ogni anno si verificano 4 milioni di nuovi casi.

Le persone cronicamente infette con il virus dell’epatite C (HCV) sono circa 170 milioni e si verificano ogni anno 3-4 milioni di nuovi casi. In Italia, l’incidenza di nuove infezioni si e’ ridotta, da un lato per il miglioramento, negli ultimi cinquant’anni, delle condizioni igieniche e socio-economiche della popolazione e per la maggiore conoscenza delle vie di trasmissione; dall’altro, per l’epatite B, grazie all’introduzione della specifica vaccinazione, nel 1991, nel calendario vaccinale per tutti i nuovi nati e – nei primi 12 anni di applicazione della legge- per tutti gli adolescenti compresi nel 12mo anno di eta’. Tuttavia paghiamo lo scotto delle infezioni da epatite B e C negli ultimi 40 anni, che per l’appunto ci collocano al primo posto in Europa per numero di soggetti positivi al virus dell’epatite C e per mortalita’ per tumore al fegato. Data la rilevanza globale di queste patologie, l’OMS, nel 2010, ha ritenuto opportuno indicare a tutti i Paesi, attraverso la Risoluzione WHA 63.18, gli obiettivi da perseguire per affrontare i problemi correlati alle epatiti virali B e C e stimolando ulteriori attivita’ di sorveglianza, prevenzione, controllo e trattamento delle stesse.

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