Vitamina E: in grado di prevenire atrofia muscolare e riparare danni cellulari

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Le proprietà antiossidanti della vitamina E possono riparare la membrana plasmatica lacerata e prevenire l’atrofia dei muscoli, simile alla distrofia muscolare.


Il nostro organismo è sottoposto ogni giorno a tutta una serie di stress e attacchi da parte di agenti esterni quali virus, batteri, smog, stili di vita scorretti e tutte le altre attività quotidiane che influiscono sull’equilibrio e logorano il corpo e il suo sistema composto dalle cellule.

È normale, per quanto non ben accetto, che il nostro fisico si logori con il tempo e per mezzo di quanto facciamo ogni giorno – dall’alimentarci al fare esercizio fisico. Tra i danni a cui va incontro vi è la lacerazione della membrana plasmatica. Altrimenti detta “membrana cellulare”, questo rivestimento isola le cellule dall’ambiente esterno e ne regola gli scambi.

Quando per esempio accade che la membrana si lacera e non vi è una naturale riparazione delle cellule dei muscoli, questi deperiscono e muoiono in un processo simile a quello che avviene nella distrofia muscolare.

La riparazione diviene dunque essenziale e, in questo processo, secondo un nuovo studio, la vitamina E pare abbia un ruolo di primo piano.
Sono stati i ricercatori della Georgia Health Sciences University (Usa) ad affermare sulla rivista Nature Communications – su cui è stato pubblicato lo studio – che la vitamina E è essenziale per la riparazione della membrana cellulare.
Un’altra situazione in cui la salute della membrana plasmatica è messa in pericolo e non vi è un’adeguata riparazione è nel caso di diabete. Tipica manifestazione, anche in questo caso, è la debolezza muscolare.

«Senza alcuno sforzo particolare consumiamo ogni giorno della vitamina E che e noi non sappiamo nemmeno cosa questo comporta nei nostri corpi», afferma Paul McNeil, biologo cellulare alla GHSU e coautore dello studio.
Il problema di una chiara visione di quanto accade in mancanza o in presenza di questa vitamina è stato lo sprone per i ricercatori, i quali hanno voluto indagare proprio su quanto accade nelle diverse situazioni. Sebbene la carenza di vitamina E sia collegata a problemi muscolari, come tutto ciò sia possibile è ancora un mistero.

Secondo il professor McNeil la vitamina E pare contribuire alla riparazione della membrana in diversi modi: è un antiossidante, e quindi aiuta a eliminare i sottoprodotti distruttivi causati dall’ossidazione e che ostacolano la riparazione. Poiché è liposolubile, la vitamina E può infiltrarsi nella membrana per impedire ai radicali liberi di attaccare. Infine, può anche contribuire a conservare uno dei componenti principali della membrana, i fosfolipidi, in modo da favorire la riparazione dopo una possibile lacerazione.

Cerchiamo dunque di mantenere adeguati i livelli di vitamina E nel nostro organismo. Possiamo in tutta tranquillità farlo con l’alimentazione. Alcuni tra i cibi ricchi di questa vitamina (in ordine decrescente) ci sono gli oli in genere come l’olio di germe di grano, l’olio di girasole, l’olio di mais, l’olio di palma. Poi ci sono le mandorle dolci secche, e si ritorna agli oli con quelle extravergine di oliva, l’olio di fegato di merluzzo e l’olio di arachidi. Continuiamo con il germe di frumento, le nocciole secche, l’Avocado, le noci secche, i pistacchi, il burro, la crusca di frumento…

Insomma, i cibi non mancano e molti, guarda caso, fanno parte della dieta mediterranea che, proprio in questi giorni è stata oggetto di uno studio della Sahlgrenska Academy dell’Università di Gothenburg in cui si afferma che può addirittura allungare la vita di 3 anni. Meglio di così…
La Stampa.it

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