Mele: i pediatri vigilano sull’alimentazione. no all’obesita’ e attenzione sui baby food

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A Roma il 16 Febbraio 2012, intervenendo al Convegno ‘Manovra dietetica in Parlamento’, il presidente della FIMP Giuseppe Mele ha sottolineato che “anche nei confronti dell’età pediatrica è sempre più viva la consapevolezza che una sana alimentazione sin dai primi anni di vita aiuta a crescere bene e a tutelare la salute. Nel momento in cui le abitudini in cucina della popolazione italiana mutano, allontanandosi dai tradizioni cibi territoriali, si registra una trasformazione sostanziale degli stili alimentari: non a caso è ormai confermato che gli italiani sono tra i popoli più obesi d’Europa. Così la FIMP ha istituito la sua Scuola di Nutrizione, una struttura formativa e di aggiornamento che supporta costantemente i pediatri nell’acquisizione di strumenti fondamentali per indirizzare le famiglie verso una corretta gestione alimentare dei più piccoli, prevenendo così l’insorgere di malattie croniche, tra cui il diabete”.

Parlando di nutrizione e correttezza alimentare, il presidente FIMP è poi tornato sul tema dei “baby food”, cioè gli alimenti specifici per l’infanzia da 0 a 3 anni, che nei mesi scorsi sono stati al centro di dibattito medico-scientifico e polemiche tra produttori di cibi. La Federazione Italiana dei Medici Pediatri con la collaborazione dell’Università Federico II di Napoli nelle scorse settimane ha sviluppato un’analisi sistematica di cibi e prodotti alimentari indirizzati all’infanzia per verificare le effettive composizioni alimentari. L’analisi ha confermato quanto emerso all’interno della Scuola di Nutrizione in merito alla presenza di micotossine e altre sostanze al di sopra delle percentuali previste. Questi dati sono stati inviati al Ministero della Salute ed alle autorità competenti per una ulteriore verifica di merito. Nei prossimi mesi L’Osservatorio Epidemiologico istituito dalla Scuola di Nutrizione FIMP vigilerà la situazione per monitorare quanto sta emergendo.

Il presidente Giuseppe Mele ha così spiegato le azioni svolte dalla Federazione: “Abbiamo voluto fare questa verifica scientifica con l’obiettivo di valutare l’eventuale presenza di componenti dannose per la salute dei più piccoli, che ci è stata puntualmente confermata, in modo da poterli salvaguardare nel momento più delicato del loro sviluppo, l’età pediatrica. I primi 3 anni sono infatti fondamentali per la salute del bambino ed è quindi decisivo per le famiglie disporre di alimenti sicuri”.

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