Disfunzione erettile “fantasma”. Colpisce il 10% di uomini operati per malformazione genitale

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Scoperta una nuova forma di impotenza, la disfunzione erettile ‘fantasma’. Colpisce circa il 10% degli uomini operati per una malformazione genitale: tecnicamente sono guariti e non dovrebbero avere problemi di erezione, ma continuano a percepirsi come prima e fanno cilecca. Come se soffrissero ancora del disturbo. Un po’ quello che avviene con la sindrome dell’arto fantasma: è stato amputato, ma il cervello lo ‘sente’ ancora. A individuare questo nuovo tipo di disfunzione erettile è stato Franco Avenia, presidente dell’Associazione italiana per la ricerca in sessuologia (Airs), che la illustra oggi all’XI Congresso della Società italiana di chirurgia genitale maschile, in corso al Policlinico Umberto I di Roma fino a sabato.


Il disturbo è stato battezzato, tecnicamente, disfunzione erettile ‘appresa’. “Nel caso in cui sia presente una malformazione genitale che provochi disfunzione erettile organica o funzionale (cioè per l’ansia) – spiega Avenia all’Adnkronos Salute – dopo l’intervento chirurgico che ripristina la corretta anatomia, può accadere che il paziente seguiti a lamentare il problema, pur non avendo più impedimenti organici o motivazioni d’ansia dovuti alla malformazione”. Un fenomeno “mai descritto prima – sottolinea – ma che vediamo sempre più spesso nella pratica clinica. Si manifesta spesso associato ad agnosia corporea, cioè la difficoltà a percepire la guarigione”.
E’ un autoinganno, prosegue l’esperto, “come quello degli anoressici che continuano a vedersi grassi o, meglio, come l’arto fantasma, descritto per la prima volta nel 1500. Anche dopo l’amputazione, succede che l’arto seguiti a prudere o a far male, esattamente come prima dell’intervento. Non solo il cervello lo percepisce ancora, ma continua a considerarlo paralizzato. In questi casi potremmo parlare di paralisi appresa, come nel disturbo sessuale che seguita a manifestarsi dopo la correzione chirurgica, potremmo parlare di disfunzione erettile appresa”. Per il cervello, dunque, il pene continua a essere malformato ed ecco le defaillance in camera da letto.
Come superare la disfunzione erettile ‘fantasma’? “Per recuperare completamente i pazienti che si sottopongono a chirurgia genitale, non solo dal punto di vista organico, ma anche da quello psico-sessuologico – afferma Avenia – non serve un’illustrazione oggettiva della realtà fisica, che anzi può peggiorare la situazione. Come per l’anoressia o gli arti fantasma, è necessario accedere a piani non razionali”.
Chi soffre di questa forma di impotenza, è come “se ricordasse solo ciò che era prima dell’intervento. Perciò – spiega – si deve rimuovere il blocco entrando in una dimensione extratemporale che si sperimenta ai bordi del sonno, in uno stato di relax profondo”.
Fra le tecniche utilizzate, descritte da Avenia nel volume “Autogestione e conduzione del rilassamento” in uscita per Scione editore Roma, l’iper-percezione, la visualizzazione e l’ideazione dinamica. La prima “consiste nella stimolazione di una percezione chiarissima della realtà corporea che si sviluppa in uno stato di profondo rilassamento. Sempre in questa condizione si attua la visualizzazione del proprio corpo e l’ideazione dinamica in cui si stimolano immagini e percezioni positive, creando un laboratorio virtuale dove il corpo viene visto, percepito e vissuto nel modo auspicato, per rimodellare l’immagine di sé e ripristinare una corretta funzione sessuale”, conclude.

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