Allarme microbiologi: nuovo coronavirus (SARS), aviaria H7N9

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Un nuovo ceppo di virus dell’influenza A e i nuovi casi di coronavirus (SARS) in Francia destano preoccupazione anche in Italia.

L’Associazione dei Microbiologi Clinici Italiani (AMCLI) lancia l’allerta e invita a continuare la sorveglianza dei casi di infezioni respiratorie gravi, soprattutto quando i pazienti arrivano da zone a rischio.coronavirus

Il nuovo ceppo di virus dell’influenza denominato H7N9, ha provocato un focolaio di infezioni annunciato dalle autorita’ cinesi. Nell’ultimo bollettino settimanale dell’Organizzazione Mondiale della Sanita’ (9 maggio) si contano 131 casi, la maggior parte dei quali e’ caratterizzata da un elevato tasso di mortalita’ (circa il 20%) e finora quasi esclusivamente limitati alla Cina.

Il virus non sembra trasmettersi da uomo a uomo, e si pensa che l’infezione venga acquisita, come nel caso del virus aviario H5N1, direttamente da uccelli infetti, anche se e’ poco patogeno per gli uccelli. Rispetto all’influenza aviaria H5N1, che colpisce soprattutto i giovani adulti, il nuovo ceppo colpisce soggetti piu’ avanti negli anni (intorno ai 60 anni), che spesso hanno altre malattie concomitanti.

Al momento non si ritiene vi siano particolari motivi di allarme, in quanto la diffusione del nuovo virus e’ circoscritta, il ceppo non ha acquisito caratteristiche di trasmissibilita’ da uomo ad uomo ed e’ sensibile ai moderni farmaci anti-influenzali. Tuttavia, siccome questo nuovo ceppo e’ il risultato di un riassortimento genetico fra 3 ceppi aviari, che ha prodotto una combinazione antigenica completamente nuova per la specie umana, e’ necessario tenere alta la guardia.

I nuovi casi di coronavirus (SARS) in Francia seguono quelli manifestatisi in Medio Oriente e in Gran Bretagna), dopo 10 anni di assenza. Dei 13 pazienti infetti, sette sono deceduti e due rimangono in condizioni critiche. Il nuovo virus e’ associato a polmonite grave, grave insufficienza renale, pericardite, alta mortalita’.

Le autorita’ sanitarie sovranazionali e nazionali sono mobilitate attivamente per tenere sotto controllo giorno dopo giorno gli sviluppi della situazione; presso i principali centri impegnati nella lotta all’influenza sono stati allestiti i test di laboratorio e sono gia’ in corso gli studi per la preparazione di vaccini. ”La prima epidemia del ventunesimo secolo, la SARS, ci ha insegnato che la capacita’ di identificare precocemente focolai di infezioni emergenti e la tempestivita’ della comunicazione a livello internazionale sono cruciali per arginare la diffusione di una minaccia pandemica – spiega Pierangelo Clerici, Presidente dell’Associazione dei Microbiologi Clinici Italiani (AMCLI) -; oggi, a 10 anni dalla SARS, i progressi nella capacita’ di risposta sono evidenti e possiamo essere piu’ ottimisti nei riguardi della minaccia di una nuova pandemia”.

”La risposta alla nuova sfida rappresentata dal virus H7N9 – aggiunge Maria Rosaria Capobianchi, Responsabile del laboratorio di Virologia dell’IRCCS Spallanzani di Roma – e’ stata tempestiva e proattiva, sia in termini di comunicazione a livello sanitario mondiale, sia in termini scientifici, con la completa caratterizzazione genetica del virus e la messa a punto dei test di laboratorio e la loro divulgazione in tempo reale attraverso le reti di collaborazione internazionale. Se mai dovesse arrivare in Italia, siamo gia’ attrezzati per la diagnosi”.

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