Vaccino Anti-HPV: raccomandato anche per i maschi

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“Mentre nella donna esiste un esame di screening per la diagnosi precoce, tale opportunità non c’è per il maschio.


Da qui l’impegno a raccomandare l’uso del vaccino quadrivalente anti-Papillmavirus umano (Hpv) nel momento della dismissione del maschio 14enne dall’assistenza pediatrica di base, indicando in questo momento quello più opportuno per sensibilizzare la famiglia”.   Lo sottolinea Giorgio Conforti, pediatra di famiglia della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), in occasione del congresso ‘Vaccini e vaccinazioni: atto quarto’, che vede riunita a Roma la pediatria italiana per discutere delle ultime novità in questo campo della medicina.
Altro traguardo, quello del raggiungimento degli obiettivi prefissati dal Piano nazionale della prevenzione vaccinale 2012-2014 che ha previsto coperture per 3 dosi di anti-Hpv – oggi stabilizzate intorno al 69% – almeno al 70% nelle dodicenni a partire dalla coorte di nascita 2001, all’80% in quelle a partire dalla coorte del 2002, al 95% in quelle a partire dalla coorte del 2003.

“La vaccinazione è una delle più grandi scoperte scientifiche mai realizzate dall’uomo, la cui importanza – afferma Giampietro Chiamenti, responsabile della Rete vaccini della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) – è seconda, per impatto sulla salute pubblica, solo alla possibilità di disporre dell’acqua potabile. I vaccini hanno consentito di salvare milioni di vite nel mondo e di eradicare malattie mortali o in grado di lasciare gravi sequele che hanno condizionato e condizionano la vita delle persone colpite da patologie prevenibili”.
Per un’informazione corretta alle famiglie è nato VaccinarSì, portale di informazione medico scientifica a cura della Società italiana di igiene medicina preventiva e sanità pubblica (Siti) in collaborazione con la Fimp e con la Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg). Non solo. I pediatri della Fimp hanno aperto un profilo Facebook (ReteVacciniFimp), che ha presto raggiunto gli oltre 1.000 ‘mi piace’ e oltre 5.000 accessi, e un account Twitter (@ReteVacciniFimp) per aprirsi al confronto con tutti coloro che sono interessati ad approfondire il tema. “Si avverte sempre più forte l’esigenza di una corretta informazione in campo vaccinale – dice Alessandro Ballestrazzi, presidente della Fimp – per trasmettere messaggi corretti e fugare dubbi sull’importanza di uno strumento indispensabile per la salute pubblica. Molto è stato fatto dalla scienza per l’eradicazione e il contenimento di malattie prevenibili, ma molto resta ancora da fare per la cultura della prevenzione”.
Tra le ultime novità in campo vaccinale c’è il vaccino contro il meningococco B, risultato di oltre 20 anni di ricerca che si aggiunge ai vaccini contro i meningococchi A,C,W135 e Y, consentendo una copertura di tutti e 5 i sierogruppi responsabili delle forme invasive della malattia. I gruppi di popolazione che potranno maggiormente beneficiare del vaccino sono due: la fascia 0-12 mesi (soprattutto tra i 4 e gli 8 mesi) che da sola determina quasi il 30% dei casi, e gli adolescenti tra 12 e 18 anni.
Attualmente, invece, il vaccino anti-Hpv è raccomandato per tutte le ragazze nel corso del 12esimo anno di età contro il tumore della cervice uterina. Nel mondo Stati Uniti, Australia e Canada raccomandano la vaccinazione nel 12esimo anno di vita anche nei maschi. Solo in Italia l’Hpv è responsabile di circa 130 mila casi di malattie benigne (condilomi) o tumorali (carcinomi del collo dell’utero, di vulva e vagina, del pene, dell’ano e tumori della testa e del collo. In Europa ogni hanno si verificano 85mila nuovi casi di tumori attribuibili all’Hpv e quasi 700mila casi di condilomi. I maschi acquisiscono l’Hpv 5 volte più delle femmine, ma l’evoluzione neoplastica e più rara rispetto alle donne.
Quanto allo pneumococco, nonostante ne esistano più di 90 tipi, il vaccino protegge da quelli che più frequentemente sono causa di malattia. In particolare, il vaccino coniugato 13-valente (Pvc13) difende dai 13 ceppi responsabili della maggior parte delle infezioni più gravi nei bambini. Da pochi mesi c’è però una novità. La Commissione europea ha approvato l’estensione a tutte le età dell’impiego del vaccino pneumococcico coniugato, attualmente offerto gratuitamente ai bambini nei primi anni di vita. Il vaccino protegge nella fase di maggiore predisposizione alle infezioni da pneumococco, che è il patogeno più frequentemente correlato alle polmoniti, in qualunque fascia d’età. Infine, il rotavirus, che infetta praticamente tutti i bimbi entro i 5 anni di vita data la sua alta contagiosità. Pur essendo fortemente raccomandata dalle società scientifiche, nazionali e internazionali, la vaccinazione antirotavirus non è offerta in maniera attiva e gratuita su tutto il territorio nazionale. Attualmente lo è in Sicilia che è stata la prima Regione a introdurre la gratuità nel calendario vaccinale per tutti i nuovi nati, grazie a una proficua sinergia tra sanità pubblica universitaria, territoriale e istituzioni sanitarie regionali.

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