Campagna AIFA su uso consapevole farmaci per bambini: la posizione della SIPPS

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SIPPSLa Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale sostiene l’importanza di studi e ricerche mirate sull’uso dei farmaci in età pediatrica

Roma, 2 luglio 2014. “La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale è dalla parte dei bambini e delle loro famiglie e per questo si schiera con quanti vogliono curare in modo consapevole, serio ed appropriato attraverso l’uso di medicine adatte e specifiche. I pediatri, anche quelli ambulatoriali, sono pronti, con la dovuta preparazione, a partecipare a studi e ricerche mirate sull’uso dei farmaci nei bambini”.


E’ quanto dichiara in una nota il Dottor Giuseppe Di Mauro, Presidente SIPPS. “La recente iniziativa dell’AIFA – aggiunge Di Mauro – ci trova assolutamente d’accordo: non possiamo che essere favorevoli a curare con più accuratezza i bambini. È vero: spesso, nel 50% dei casi, ai piccoli vengono somministrati farmaci non testati esplicitamente nell’infanzia e alcune volte al di fuori dalle indicazioni ufficiali.

Ma questo avviene non perché i pediatri sbaglino, ma semplicemente perché non esistono studi specifici di efficacia o di tolleranza eseguiti in età pediatrica: diventa allora più semplice usare dosi inferiori rispetto agli adulti, senza considerare che un bambino non è un adulto in miniatura ma una persona che ha un metabolismo diverso dall’adulto e con un assorbimento del farmaco differenziato. Allora ben vengano studi seri, accreditati ed eseguiti in modo corretto sui bambini”.

“La parola sperimentazione – sottolinea il Dott. Leo Venturelli, pediatra di famiglia di Bergamo e Responsabile dell’educazione alla salute e dell’informazione della SIPPS – indubbiamente crea apprensione nei genitori, ma bisogna considerare che non verrebbe eseguita su nuovi farmaci, ma su quelli impropriamente usati in età pediatrica: in pratica, si cercherebbe di trovare un “profilo” pediatrico alle medicine, evitando anche un altro serio problema, le reazioni avverse che spesso intervengono durante la cura”.

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