Esiste la parità di genere nella Scienza? Alla Notte Europea dei Ricercatori le storie e i volti delle donne della Ricerca italiana

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NERLe ricercatrici italiane guadagnano in media il 33% in meno rispetto ai colleghi maschi

Il 52% dei laureati in ambito scientifico è donna, ma meno del 19,6% occupa posizioni accademiche, solo l’8% è titolare di brevetti europei

Valorizzare la specificità di genere per una ricerca scientifica più efficace e competitiva

Nelle università di tutta Europa e nel mondo su 5 professori ordinari uno solo è donna. Secondo una recente statistica della Commissione Europea ‘She Figures 2012 – Gender in Research and Innovation, in Europa le donne detengono meno del 20% delle posizioni accademiche di grado più alto, nonostante rappresentino più del 55% del corpo studentesco universitario totale e quasi il 60% di coloro che arrivano alla Laurea; sono donne solo un terzo dei ricercatori europei (in Italia la percentuale è la stessa).


Rispetto all’università, le donne sono ancora meno numerose, e con minori riconoscimenti, nella ricerca applicata e industriale europea. Tuttavia i dati complessivi sulla frequenza e sul successo di ragazze e ragazzi negli studi universitari mostrano in tutti i paesi industrializzati una netta prevalenza delle prime sui secondi e l’Italia non fa eccezione: nel nostro Paese, infatti, le ragazze si laureano prima e in media con voti più alti (cfr.Almalaurea Indagini annuali sulla Condizione occupazionale dei laureati, Università di Bologna).

In ambito scientifico, secondo l’Observa – Science in Society, il 52% dei laureati è donna; tuttavia, sempre secondo lo studio della Commissione Europea, meno del 19,6% occupa posizioni accademiche e solo l’8% è titolare di brevetti europei.
Se ne parlerà in occasione della Notte Europea dei Ricercatori, il 26 Settembre alle ore 19:00, presso l’Auditorium delle Scuderie Aldobrandini, Frascati, durante la tavola rotonda Le Donne e la Scienza. In particolare, si discuterà del ruolo delle donne nel mondo della ricerca e nel panorama europeo e le differenze che esistono nell’approccio alla ricerca visto al maschile o al femminile.

L’evento è realizzato in collaborazione con ASDO – Assemblea delle Donne per lo Sviluppo e la Lotta all’Esclusione Sociale. Alla conferenza saranno presenti tra gli altri: il Direttore Generale del MIUR, Mario Alì, il Sindaco di Frascati, Alessandro Spalletta, l’Assessore alla Cultura, Francesca Neroni e la ricercatrice, sociologa e Direttrice Esecutiva di ASDO, Giovanna Declich, saranno presenti, inoltre, delle giovani ricercatrici italiane che racconteranno la loro esperienza.

“La cultura organizzativa si muove più lentamente della conoscenza scientifica, esiste una profonda diversità tra la scienza contemporanea e la mentalità retriva che anima molte istituzioni universitarie e di ricerca. – ha dichiarato Giovanna Declich – I problemi sono di diversa natura:  la gestione e l’organizzazione del lavoro, la mancanza di consapevolezza delle differenze di genere nei metodi e nei contenuti stessi della ricerca, un concetto di produttività e di eccellenza scientifica fortemente influenzato da stereotipi; Tuttavia con la nuova programmazione della ricerca europea (Horizon2020), la Commissione Europea – spiega Declich – ha confermato il sostegno alle università e agli enti di ricerca che intendano avviare piani di uguaglianza di genere, intensificando le azioni volte a rendere le istituzioni scientifiche più eque. La considerazione delle specificità di genere nella ricerca a tutti i livelli è un requisito essenziale per una ricerca scientifica più efficace e competitiva al livello internazionale”.

La relazione tra le Donne e la Scienza è uno dei temi principali della Settimana della Scienza (22-26 Settembre), durante la Notte Europea dei Ricercatori, presso il Fortino di Sant’Antonio Abate – Lungomare imperatore augusto, Bari, un altro importante appuntamento per i tema donna e scienza, la mostra fotografica ‘Donne alla guida della più grande macchina mai costruita dall’Uomo’, la mostra racconta di donne che sulla ricerca stanno costruendo una carriera di successo internazionale, attraverso trenta ritratti di ricercatrici italiane, del nord e del sud, che hanno offerto importanti contributi alla sfida straordinaria di LHC.

La Notte Europea dei Ricercatori è un progetto promosso dalla Commissione Europea, coordinato e realizzato da Frascati Scienza in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio, Comune di Frascati, ASI, CNR, ENEA Frascati e Casaccia, EGO VIRGO, ESA-ESRIN, INAF Osservatorio Astronomico di Roma, INAF-Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali e INAF Bologna, INFN Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Ferrara, Frascati, Milano, Pavia, Pisa, Roma e Trieste, con Sapienza Università di Roma e il Dipartimento di Management, Università Tor Vergata e Università Roma Tre, Explora il Museo dei Bambini di Roma, museo della comunicazione di Roma. L’evento vede la partecipazione, in qualità di Partner di Frascati Scienza, di INGV, Telethon, IRCCS San Raffaele Pisana, G.Eco, Associazione Tuscolana di Astronomia (ATA), Accatagliato, Associazione Arte e Scienza e Istituto Salesiano Villa Sora.

 

Sono partners: Museo Tuscolano delle Scuderie Aldobrandini, Native, Consorzio tutela denominazione vini Frascati, STS Multiservizi, Bshape.

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