Sedentarietà: gli esperti FMSI chiedono che sia riconosciuta come patologia

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Fare riconoscere al ministero della Salute la sedentarietà nella lista delle patologie.


E’ l’obiettivo del ongresso della Federazione medico sportiva italiana (Fmsi), in corso al teatro Bellini di Catania. Giunto alla seconda giornata, l’evento è dedicato al tema della sedentarietà, patologia da combattere.   In tal senso già ieri si sono espressi a favore, garantendo il proprio sostegno, il presidente del Coni Giovanni Malagò, e il sindaco della città di Catania, Enzo Bianco, affinché la sedentarietà sia inserita nella lista delle malattie.
I lavori di questa mattina sono stati introdotti dal presidente onorario della Fmsi, Giorgio Santilli.

Quindi le relazioni di Luigi Di Luigi, della Università di Roma, che ha illustrato gli effetti della sedentarietà sul sistema endocrino metabolico; il professore Livio De Cais, relatore sul rischio cardiovascolare; il professore Piero Volpi sugli effetti a carico del sistema locomotore. Dalle relazioni è emerso che i rischi, soprattutto sul sistema endocrino metabolico, sono inversamente proporzionali alla quantità di movimento di un individuo.
I relatori infine hanno sollecitato la necessità di adottare un più calzante concetto di sedentarietà: si è sedentari anche a prescindere dalle classiche tre ore settimanali in palestra.

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