Circoncisione: vista dai medici ottima per prevenzione malattie veneree e molto altro

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La procedura che accomuna musulmani ed ebrei ridurrebbe il rischio di malattie veneree ma anche di tumori e infezioni alla vie urinarie

Tutti circoncisi: senza se e senza ma. «Le evidenze scientifiche ci dicono che i benefici superano di gran lunga i rischi», afferma Jonathan Mermin, responsabile dei programmi di prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili dei Centers for Disease Control and Prevention americani.
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L’ipotesi, portata avanti negli Stati Uniti a partire dal 2009, è per la prima volta stata inserita in una bozza di linee guida che dovrà essere approvata nei prossimi 45 giorni. Quante chance ci sono che il documento possa arrivare in porto così com’è stato redatto? Gli esperti, che battono questa strada da tempo, non si sbilanciano. Non è ancora giunta una replica da parte delle associazioni che si oppongono alla circoncisione, ma è prevedibile che il fronte si compatti nelle prossime settimane.

Così, nel momento in cui i tassi di circoncisione nella popolazione infantile americana fanno registrare una flessione, la comunità scientifica statunitense torna a battere sulla procedura che accomuna ebrei e musulmani, per questioni religiose. Questa volta, però, la devozione non conta. Più semplicemente, gli scienziati d’oltreoceano sono convinti che, portando i bambini in sala operatoria poche ore dopo la nascita, si potrebbero abbattere i tassi di contagio delle malattie sessualmente trasmissibili, delle infezioni delle vie urinarie e del tumore del pene.

L’evidenza scientifica, in effetti, non manca. Pochi mesi fa, in Gran Bretagna, alcuni ricercatori hanno riscontrato un aumento del 70% delle diagnosi di tumore del pene – quasi del tutto assente tra gli ebrei, circoncisi dalla nascita – negli ultimi trent’anni. Le responsabilità sono state ascritte a una maggiore promiscuità nei rapporti sessuali e a un tasso di adesione alla circoncisione in calo. Tutto ciò nonostante nei Paesi anglosassoni la procedura sia più diffusa rispetto alle nostre latitudini.

In Italia, infatti, si ricorre alla pratica soltanto per specifiche indicazioni, come la fimosi e il lichen scleroatrofico: una malattia immunitaria che colpisce la cute, spesso degli organi genitali. Non vi è alcuna indicazione per ricorrere a una circoncisione preventiva. « Le condizioni igienico-sanitarie in cui viviamo ci permettono di assumere altre precauzioni, meno invasive, per ridurre il rischio di contagio delle infezioni citate», è l’opinione condivisa da urologi e pediatri.

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