Tumori: quali sono i sintomi che non dovremmo mai ignorare per una diagnosi precoce

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Studio dello University College di Londra britannico: quando ci sono potenziali segnali, in pochi pensano al tumore

Durante l’anno, si susseguono diverse campagne di prevenzione e di comunicazione contro il cancro, eppure ancora non ne riconosciamo i campanelli d’allarme (Foto: campagna Nastro Rosa 2014 Prevenire è Vivere della LILT)

Non riconoscere o ignorare un sintomo grave significa allontanare la possibilità di una diagnosi precoce e mettere a rischio la propria salute.cellula_cancerosa Sembra un messaggio quasi ovvio, nell’epoca delle grandi campagne per la prevenzione contro il cancro rivolte alla cittadinanza. Eppure, sorprendentemente, anche in presenza di campanelli d’allarme che dovrebbero essere noti, ancora non pensiamo al cancro e evitiamo di rivolgerci al medico.

Lo studio è stato condotto dai ricercatori dell’University College di Londra con il supporto dell’associazione britannica Cancer Research UK, somministrando a 1700 persone con più di cinquant’anni un questionario sulla propria salute. Di fronte alla lista di 10 sintomi considerati da bollino rosso per le malattie neoplastiche, il 53% di loro ha ammesso di averne sofferto almeno una volta nei tre mesi precedenti all’intervista ma solamente il 2% di loro ha sospettato si trattasse di cancro.

I segnali d’allarme  

I dieci sintomi, che dovrebbero essere comunemente noti, presenti nella lista dei segnali d’allarme consegnata ai soggetti sono tosse inspiegabile o raucedine, cambiamenti persistenti delle abitudini intestinali, dolore persistente e inspiegabile, cambiamenti persistenti delle abitudini urinarie, comparsa di tumefazioni inspiegabili, cambiamenti dell’aspetto di un neo, ferita che non guarisce, sanguinamento senza cause apparenti, inspiegabile perdita di peso o difficoltà a deglutire che non passa. Per non far capire che l’indagine avrebbe riguardato proprio le malattie oncologiche, a questi dieci sono stati aggiunti in ordine sparso altri sintomi non allarmanti, come mal di testa, affanno, dolore al petto, sensazione di stanchezza, vertigini, tachicardia o palpitazioni e mal di gola.

I dati  

I risultati mostrano come le cause cui i soggetti attribuiscono i propri sintomi non sono quasi mai le malattie oncologiche ma piuttosto altre condizioni come età, infezioni, artrite, cisti o emorroidi, e questo nonostante una grande percentuale dei rispondenti abbia riportato una certa preoccupazione per il proprio stato di salute (il 23%). Oltre la metà di loro (59%) aveva comunque contattato un medico.  

E anche quando i soggetti si dichiaravano consapevoli della gravità della situazione vissuta, il cancro non veniva loro in mente, come se vi fosse «una distinzione tra quanto essi sanno “in teoria” e quanto è loro accessibile “in pratica”» hanno detto i ricercatori.  Le ragioni possono esser molte, come il timore di scoprire qualcosa che si preferirebbe non sapere, la credenza in una sorta di invulnerabilità personale verso quella malattia o anche la genuina convinzione che altre cause siano davvero più probabili del cancro.

La maggior parte delle persone che nella vita quotidiana ha sofferto di questi segnali di allarme non ha il cancro. Ciononostante, questi dati, per quanto limitati ad una comunità non estesa, preoccupano i ricercatori per i quali non bisogna ignorare condizioni potenzialmente pericolose e recarsi dal medico per consentire una diagnosi precoce.  

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