Alzheimer a tavola: si alla dieta mediterranea, no all’eccesso di carboidrati

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massa cerebrale ridotta a sx, normale a dx

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Nei malati di Alzheimer la dieta puo’ fare la differenza. E’ quanto hanno scoperto gli scienziati del Mount Sinai School of Medicine di New York, autori di uno studio pubblicato sulla rivista Molecular Neurodegeneration. “Una dieta salutare, di tipo mediterraneo, puo’ rallentare o prevenire l’insorgenza di malattie neurodegenerative.
Molte proteine, invece, possono letteralmente ridurre la massa cerebrale, e portare allo sviluppo dell’Alzheimer”, ha detto Sam Gandy, ricercatore a capo dello studio. Gandy e colleghi hanno studiato gli effetti della dieta su dei topi di laboratorio, allevati specificatamente per sviluppare l’Alzheimer. “Abbiamo verificato gli effetti di una dieta regolare, una a bassi carboidrati e molti grassi, una ad alti carboidrati e pochi grassi, e una con molte proteine e pochi carboidrati”, ha detto Gandy. “Dopodiche’ abbiamo esaminato i cervelli dei topi – ha continuato – misurando i livelli di proteine responsabili della formazione di placche amiloidi dell’Alzheimer”. La dieta di tipo mediterraneo, con pochi grassi e molte verdure, frutta e pesce, e’ risultata la migliore, in quanto capace di rallentare il progresso dell’Alzheimer o ritardare la sua insorgenza, un risultato confermato anche da studi precedenti. “La dieta con molti grassi ha invece alzato i livelli di proteine amiloidi, ma senza avere effetto sui topi”, ha detto Gandy. “Il risultato veramente sorprendente, tuttavia, e’ stato quello ottenuto dalla dieta ad alti carboidrati. C’e’ stata una perdita di massa cerebrale, che ha reso i cervelli piu’ piccoli e piu’ suscettibili alla formazione di placche”, ha aggiunto. Sulle proteine, spiega Gandy, sono spesso basate delle diete per perdere peso, diete che spesso riducono anche l’ammontare di carboidrati. “Queste diete sono doppiamente dannose: i grassi aumentano l’accumulo delle placche, e le molte proteine sensibilizzano le cellule del cervello alle sostanze tossiche rilasciate dalle placche. Una dieta di questo tipo potrebbe effettivamente predisporre all’insorgenza dell’Alzheimer e a riduzione della massa del cervello”, ha concluso Gandy.

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