Dai telomeri la risposta alla calvizie

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Dallo studio sui telomeri, porzioni di Dna, arriva un possibile rimedio contro la calvizie. Recenti esperimenti sull’allungamento dei telomeri condotti sui topi hanno dimostrato che favorisce la crescita dei peli nelle cavie. Un metodo, spiega il Premio Nobel per la medicina 2009 Elizabeth Helen Blackburn, “che sembra aiutare i topi, ma c’e’ un risvolto sfortunato: i melanociti (le cellule che danno il colore a pelle e capelli) hanno perso la loro funzionalita’ e quindi i capelli crescono ma gia’ grigi”. Blackburn ha partecipato alla conferenza ‘Telomeres and telomerase in human health and desease”, svoltasi questa mattina all’IRCCS di Milano.

In prima fila era presente anche Margaret Foti, ad American Association for Cancer Research. Blackburn, australiana ‘trapiantata’ all’Universita’ della California di San Francisco e appena nominata presidente dell’Aacr, durante il suo intervento ha preferito schivare l’accostamento tra le sue ricerche sui telomeri e l’immortalita’: “La ricerca su telomeri e telomerasi e’ molto piu’ collegata a quanto la gente puo’ sperare di vivere bene piuttosto che all’immortalita’. C’e’ un limite genetico all’eta’ – ha sottolineato – e un difetto di telomerosi non e’ legato solo all’invecchiamento ma anche a malattie cardiovascolari e al diabete”. Blackburn, Jack Szostak e Carol Greider sono stati insigniti del Nobel grazie ai loro studi, durate i quali hanno scoperto che i telomeri, porzioni di DNA che stanno all’estremita’ dei cromosomi, sono organizzati in sequenze di DNA semplici e ripetute e che l’enzima specializzato per la loro replicazione e’ la telomerasi. Inoltre hanno dimostrato che i telomeri rappresentano un meccanismo fondamentale nel determinare la durata della vita delle cellule e dell’invecchiamento.

AGI – Salute

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