La pillola dei 5 giorni dopo: da domani in farmacia, ma necessario test urine

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Sbarca anche in Italia la pillola dei cinque giorni dopo per la contraccezione d’emergenza. Il nuovo farmaco (ellaOne*) a base di ulipristal acetato sara’ disponibile nelle farmacie dal 2 aprile 2012, come annunciato nel corso della conferenza stampa di lancio del prodotto organizzata oggi a Roma. Durante l’incontro e’ stato spiegato che per ottenere il farmaco occorre una ricetta medica non ripetibile e che prima della prescrizione il medico e’ tenuto a verificare l’assenza di una gravidanza preesistente attraverso l’esito negativo di un test a base di beta Hcg. Test che la donna puo’ effettuare anche con un semplice stick sulle urine reperibile nelle farmacie e non obbligatoriamente del sangue.
La delibera di autorizzazione dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) prevede infatti che la prescrizione sia preceduta dal riscontro di un test di gravidanza (a esito negativo) basato sul dosaggio beta Hcg, possibile anche con i classici stick.
Efficace fino a 120 ore dal rapporto sessuale considerato a rischio di gravidanza indesiderata, se utilizzato entro le prime 24 ore dal rapporto il medicinale e’ tre volte piu’ efficace dei vecchi prodotti a base di levonorgestrel (la pillola del giorno dopo), e due volte di piu’ nelle prime 72 ore. Dagli studi effettuati su piu’ di 4.700 donne e’ emerso anche che l’ulipristal acetato e’ ben tollerato, con un profilo di sicurezza e tollerabilita’ sovrapponibile a quello della vecchia pillola anticoncezionale d’emergenza gia’ in commercio.
“L’ulipistral acetato 30 mg e’ stato approvato dall’Ema come contraccettivo d’emergenza gia’ nel maggio del 2009 e successivamente anche dalla Fda nell’agosto 2010 – ha ricordato Alberto Aiuto, amministratore delegato di Hra Pharma – in Italia ha ricevuto il via libera dell’Aifa l’8 novembre del 2011. A oggi e’ autorizzato in ben 39 Paesi (27 Ue, Norvegia, Islanda, Liechtenstein, Serbia, Croazia, Bosnia, Djibouti, Gabon, Israele, Singapore, Sud Corea e Stati Uniti), e gia’ commercializzato in 28 Stati”.
La nuova pillola, il cui prezzo al pubblico sara’ di euro 34,89, va assunta il prima possibile e non oltre le 120 ore dal rapporto non protetto o anche dopo l’uso di un altro metodo contraccettivo non adeguatamente utilizzato (ad esempio quando la donna ha dimenticato di assumere 2-3 o piu’ pillole anticoncezionali, c’e’ stato un distacco del cerotto, la rottura di un preservativo) e nei casi in cui si sia registrata una violenza sessuale. Non puo’ quindi, e non deve mai, sostituire un metodo contraccettivo di routine.
Non e’ quindi la classica pillola anticoncezionale, ne’ tantomeno un abortivo. Come ha sottolineato l’Organizzazione mondiale della sanita’, la contraccezione di emergenza agisce evitando il concepimento e non ha effetti abortivi. Il meccanismo d’azione principale di ulipristal acetato 30 mg e’, infatti, quello di inibire o ritardare l’ovulazione, come si legge anche in un documento redatto dalle societa’ scientifiche (Smic, Sic con il supporto di Sigo) e recentemente pubblicato on line. In sostanza, riduce la possibilita’ di incontro dell’ovulo e degli spermatozoi, rendendo potenzialmente non fertile il rapporto a rischio. Non solo, se assunto immediatamente prima dell’ovulazione, puo’ essere ancora in grado di posticipare la rottura del follicolo.

“La contraccezione d’emergenza – ha sottolineato Francesca Merzagora, presidente dell’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) – e’ un presidio di prevenzione validato e conosciuto.
Non deve essere quindi considerato come un farmaco per donne ‘poco attente’, ma una soluzione per quelle donne che hanno un bisogno urgente di protezione o che hanno vissuto un evento ad alto rischio e chiedono quindi aiuto al proprio medico per una procreazione responsabile. Poter offrire alla donna, un’ultima possibilita’ per ridurre, non azzerare certo, il rischio di gravidanza indesiderata e’ un’operazione di civilta’. La richiesta di contraccezione d’emergenza puo’ essere vista come un’opportunita’ per parlare di prevenzione contraccettiva stabile e di pianificazione familiare anche a quelle donne che non hanno ancora fatto una loro scelta a riguardo. Non dimentichiamo che nel nostro Paese manca purtroppo, a livello nazionale, un progetto organico e strutturato di educazione alla sessualita’, alla salute riproduttiva e alla contraccezione”.

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