Aracnofobia: come potrebbe essere sconfitta

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Una tecnologia a base di realtà aumentata può aiutare a superare la paura dei ragni, e altri aracnidi come per esempio gli scorpioni
La cosiddetta aracnofobia, ossia la paura dei ragni e consimili è più diffusa di quello che si può pensare. In particolare, i ragni sono i popolatori degli incubi di molte donne – ma non disdegnano neanche gli uomini.

Ora, per tutti coloro che tremano di paura o ribrezzo al solo pensiero di vedere otto, pelose, zampette transitare nei paraggi, i ricercatori del Canterbury University’s human interface technology laboratory (Hit Lab) hanno ideato un metodo basato sulla “realtà aumentata” che permetterebbe di superare questa paura.
La tecnica è stata denominata “Virtual spider technology” e permette di sperimentare un approccio in tutta sicurezza con un aracnide – quello oggetto della propria paura: che sia un ragno, uno scorpione o altro essere appartenente alla specie.

Per mezzo della realtà aumentata si possono proiettare dei ragni “virtuali”, ma eccezionalmente reali, con cui si può interagire. Per esempio, si può vedere camminare sul proprio tavolo un ragno e “toccarlo” senza essere a rischio. Oppure lo si può tranquillamente lasciar gironzolare sulla propria scrivania e passare tra un libro e l’altro, il porta penne e via discorrendo, in modo da familiarizzare con la sua presenza. Imparando a conoscerlo meglio e osservandone comunque la perfezione e le caratteristiche di natura si può superare la paura che, spesso, deriva proprio da una non conoscenza.

La “Virtual spider technology” utilizza la tecnologia Microsoft Kinect camera. Al momento la tecnica è in fase di sviluppo e migliorie in quanto è stata testata unicamente mediante la visualizzazione su uno schermo di computer; il prossimo passo è quello di poterne usufruire utilizzando degli appositi occhiali in grado di restituire un effetto decisamente realistico.

«Altri ricercatori hanno sovrapposto ragni virtuali su un ambiente reale, ma non vi era alcuna interazione – spiega il coautore dello studio, dottor Andreas Duenser a Stuff.co.nz – Noi siamo in grado di rendercelo molto più realistico e interattivo e potenzialmente più efficace ai fini del trattamento ».
Il concetto di base, da cui sono partiti i ricercatori è proprio quello su cui si basano molte terapie per combattere le fobie: ossia esporre gradualmente le persone alle paure di cui soffrono o all’oggetto della paura, in modo che la conoscenza e lo sperimentare determinate situazioni favorisca il superamento della paura stessa.

Le fobie possono essere molto invalidanti per le persone che ne soffrono, spiegano gli autori dello studio. Ci sono tuttavia stati importanti riscontri dall’utilizzo di applicazioni di realtà virtuale nel trattamento delle fobie. Realtà virtuali che hanno creato ambienti completamente virtuali immersivi, fa notare Duenser, hanno avuto successo nel trattamento di condizioni come lo stress post-traumatico nei veterani di guerra. A questo proposito l’Hit Lab prevede di sviluppare una realtà virtuale basata su un simulatore di terremoto al fine di trattare i disturbi da stress post-traumatico indotti da situazioni destabilizzanti come l’esperienza di un terremoto.
In ogni modo, aspettiamo i ragni virtuali per adottarne uno

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