Cancro al colon: sopravvivenza predetta da un test del sangue

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Predire la sopravvivenza dei pazienti con cancro al colon in fase metastatica grazie a un test del sangue: è quanto sono riusciti a fare un gruppo di ricercatori dell’Università degli Studi di Firenze in collaborazione con tre ospedali danesi – delle città di Herlev, Odense, Aalborg – che hanno pubblicato i risultati dei loro studi sulle pagine di Cancer Research.

Guidati da Ivano Bertini, gli studiosi hanno esaminato i campioni di sangue di 153 pazienti affetti da questo tipo di tumore e li hanno paragonati con quelli di 139 soggetti in salute. «Abbiamo utilizzato la risonanza magnetica nucleare per analizzare il metaboloma, ovvero l’insieme di tutti i metaboliti (glucosio, lattato, etc.) presenti nel sangue di persone affette da cancro al colon in fase metastatica», spiega Stefano Cacciatore, uno degli autori dello studio. «Abbiamo così rilevato che il profilo dei metaboliti presenti nel sangue dei soggetti sani è enormemente diverso da quello dei soggetti malati.


E la cosa più interessante è che lo studio ha messo in evidenza la possibilità di predire il tempo di sopravvivenza dei pazienti affetti da cancro al colon solamente sulla base dell’analisi dei metaboliti del sangue eseguita attraverso la risonanza magnetica nucleare».

Il risultato è stato raggiunto grazie all’esperienza acquisita dai ricercatori nel campo dell’analisi dei fluidi biologici (urine e sangue) attraverso la risonanza magnetica nucleare. E grazie all’unione di più discipline scientifiche ad alti livelli di specializzazione: biologia, chimica e informatica. «Per analizzare i dati prodotti degli spettrometri di risonanza magnetica – conclude Cacciatore – sono state utilizzate sofisticate tecniche informatiche».

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