Esami radiologici inutili: danni per tasche e salute

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In Italia una prestazione radiografica su 3 e’ inutile. Se si considera che il costo per ogni esame, a seconda delle metodiche impiegate (si va dai 20 Euro di un semplice esame radiologico ai 150-200 Euro di una risonanza magnetica), incide comunque sulla gestione sanitaria, specie per TC e RM, e che ogni anno si fanno circa 1 milione di prestazioni radiologiche, si puo’ immaginare quanto ci perda lo Stato.


Come se non bastasse, prescrivere radiografie inutili aumenta del 400% il rischio di essere operato inutilmente. La stima e’ della Societa’ Italiana di Radiologia Medica, una delle piu’ antiche associazioni di categoria del settore medico e, nello specifico, dei professionisti di radiologia (circa 10.000 gli associati), che, in occasione della celebrazione del convegno per il suo centenario, dal tema ”L’innovazione in radiologia per la medicina di domani”, cerca di dare delle risposte costruttive a questo problema.    Rendere gli esami piu’ performanti in termini diagnostici e ridurre l’esecuzione di quelli inutili sono le due scommesse per il futuro lanciate da SIRM che, proprio in concomitanza con la due giorni congressuale, in programma oggi e domani nell’Aula Magna dell’Universita’ Statale di Milano, ufficializza la propria adesione al progetto ”Fare di piu’ non significa fare meglio”. Si tratta della versione italiana di ''Choosing Wisely'' (Scegliere Saggiamente), ovvero la campagna attuata negli Stati Uniti per scoraggiare il ricorso a esami e procedimenti medici inutili da parte dei cittadini. Nel nostro Paese e' stata fatta propria dalla rete Slow Medicine, fondata all'inizio del 2011 da professionisti che operano nel mondo della salute e composta da societa' scientifiche, associazioni, collegi e ordini professionali e gruppi di cittadini che condividono e sostengono un modello di cura che sia sobria, rispettosa e giusta: sobria, perche' fare di piu' non vuol dire necessariamente fare meglio; rispettosa, perche' valori, aspettative e desideri delle persone sono diversi e inviolabili; giusta, perche' e' doveroso garantire cure appropriate e buona qualita' per tutti.

Ma quali sono gli esami da evitare o ridurre al minimo? SIRM ha stilato a tal proposito un elenco di 5 pratiche ad alto rischio di inappropriatezza: al primo posto spicca senza ombra di dubbio la risonanza magnetica del rachide lombosacrale, ma anche quelle dell'encefalo e del ginocchio non sono da meno. ''In parole povere - spiegano gli specialisti - se si ha il mal di schiena sarebbe consigliabile prima curarlo ed effettuare eventualmente un esame RM solo in caso di persistenza del dolore. Analogamente e' opportuno non richiedere esami per cefalee che non presentino complicazioni o fattori di rischio o per dolori alle ginocchia non meglio identificati''. Chiudono la top five dei procedimenti superflui i raggi X al torace pre-operatorio e quelli al cranio in trauma lieve.

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