Fumo: quando diventa causa prima di ansia e depressione

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Meno motivazione nella vita di tutti giorni, più ansia e sintomi depressivi per chi fuma regolarmente. Sempre più studi mostrano come abbandonare le bionde sia un passo che ogni fumatore dovrebbe compiere, per la propria e l’altrui salute

Le persone che fumano spesso sono anche poco motivate e soggette ai sintomi come quelli di ansia e depressione.
Quante cose si sono già dette sul fumo. Sono molti e molti gli studi che ogni giorno confermano l’elenco quasi interminabile dei danni causati da questo vizio. Danni che non solo colpiscono chi fuma ma, spesso e volentieri, anche chi non fuma: è il caso del fumo di seconda e terza mano – che vede quest’ultimo addirittura potenzialmente più distruttivo di quello di prima mano.smoking_brain
Se dunque l’elenco dei danni fisici è chilometrico, a questo si aggiungono anche i danni a livello psichico che, secondo uno nuovo studio, si mostrano evidenti con ansia e depressione. I quali, a loro volta, hanno un risvolto nella vita quotidiana facendo sentire chi fuma meno motivato.

A suggerirlo è la ricerca condotta dai ricercatori della Universidade Estadual de Londrina, in Brasile, coordinati dalla dottoressa Karina Furlanetto e in cui si è riusciti a dimostrare per la prima volta che i fumatori sono meno attivi fisicamente rispetto ai non fumatori, e non solo.
«La nostra ricerca – spiega la Furlanetto – ha dimostrato una riduzione del livello obiettivamente misurato di attività fisica nella vita quotidiana dei fumatori adulti rispetto ai non fumatori».

Per arrivare a queste conclusioni, la dott.ssa Furlanetto e colleghi hanno reclutato 60 fumatori e 50 non fumatori che sono stati invitati a indossare un contapassi per un minimo di 12 ore al giorno, per un totale di 6 giorni. Al termine del periodo di test, sono stati prelevati i dati relativi all’attività fisica svolta dai partecipanti. I risultati hanno evidenziato che su base giornaliera i fumatori camminavano meno, rispetto ai non fumatori.
Ulteriori test, come quello del respiro, hanno poi mostrato che i fumatori avevano una ridotta funzione polmonare che si mostrava in un’altrettanta ridotta capacità di prendere un lungo respiro: questo si traduceva in una riduzione nella funzione fisica e nell’esercizio, anche semplice come quello del camminare.

L’analisi dei sintomi di ansia e depressione hanno poi mostrato che questi erano prevalenti nei fumatori, così come le rispose sulla salute e la qualità della vita date dai partecipanti rivelavano che i fumatori si sentivano più stanchi, con poca o nulla motivazione nel cambiare lo stato delle cose – in particolare la scarsa propensione all’attività.
In sostanza, chi fumava presentava tutti i tipici sintomi della persona ansiosa e depressa, con una limitata disposizione nei confronti della vita.
I risultati completi dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Respirology

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