Janssen, aziende farmaceutiche di Johnson & Johnson, crea l’accesso esteso alle terapie per lo sviluppo di nuove formulazioni pediatriche di farmaco per l’HIV a favore dei bambini affetti dalla malattia

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janssenLa politica estesa garantirà che i diritti di proprietà intellettuale non costituiscano una barriera all’accesso delle formulazioni pediatriche di darunavirin 128 Paesi che dispongono di limitate risorse economiche

12 maggio 2015 – Janssen, aziende farmaceutiche del gruppo Johnson & Johnson, ha annunciato oggi che renderà possibile lo sviluppo e l’accesso a nuove formulazioni pediatriche di darunavir, il suo farmaco contro l’HIV, in 128 Paesi a basso e medio reddito [1], in cui vive il 99,8% del numero totale di bambini e adolescenti affetti da HIV nel mondo [2].

Come parte degli sforzi per migliorare la salute e la vita dei bambini che, nel mondo, convivono con l’HIV, Janssen sta adottando delle misure per promuovere uno degli accessi più estesi alle terapie pediatriche anti HIV in modo da contribuire a colmare i bisogni ancora insoddisfatti nell’ambito delle cure per l’HIV  nella fascia infantile.

L’accesso alle formulazioni pediatriche di darunavir è il risultato dello storico impegno di Janssen con il Medicines Patent Pool (MPP), per stabilire come Janssen possa contribuire al meglio al Pediatric HIV Treatment Initiative (PHTI), iniziativa lanciata di recente. La PHTI è la partnership istituita tra l’MPP, la UNITAID, (organizzazione che si spende per rendere i farmaci salva-vita più accessibili nei paesi in via di sviluppo), la Drugs for Neglected Diseases initiative (DNDi) e la Clinton Health Access Initiative (CHAI), dedicata ad accelerare lo sviluppo di co-formulazioni pediatriche di terapie anti-HIV ad alta priorità e affrontare altre potenziali barriere d’accesso ai trattamenti per i bambini colpiti dalla malattia. 

“Aspiriamo a una realtà in cui i bambini affetti da HIV possano ricevere le terapie di cui hanno bisogno per permettere loro di crescere sani e forti”, ha affermato Paul Stoffels, Direttore scientifico di Johnson & Johnson e Presidente Mondiale di Janssen. “Siamo impegnati a garantire che nessun bambino resti privo di accesso a opzioni terapeutiche pediatriche anti-HIV adeguate e, aspetto ancor più importante, a offrire loro la speranza di un futuro in buone condizioni di salute”.

Janssen conferma ed estende il proprio impegno a garantire che la tutela della proprietà intellettuale non costituisca un ostacolo all’accesso ai farmaci in contesti di risorse economiche limitate. Janssen ha ampliato l’area geografica in cui applica la politica di non applicazione del brevetto in suo possesso e di controlli sulle formulazioni pediatriche del farmaco per l’HIV darunavir, in contesti di risorse limitate. La rinuncia al brevetto si estende ora a 128 Paesi a medio e basso reddito, un ambito geografico raddoppiato rispetto a quello iniziale, annunciato nel 2012, che riguardava le formulazioni pediatriche e per adulti di darunavir nei paesi dell’Africa sub-sahariana e in quelli a più basso sviluppo.

La rinuncia significa che Janssen non farà valere i propri diritti di brevetto su darunavir nei Paesi indicati, purchè le versioni generiche del farmaco, prodotto o fornite dalle aziende produttrici, siano di alta qualità e accettabili da un punto di vista clinico.

Questa politica da garanzia ai produttori di generici di poter produrre darunavir di alta qualità, per uso nei paesi stabiliti, senza preoccuparsi di di poter essere accusati di violazione del brevetto su darunavir da parte di Janssen. La non applicazione del brevetto è valida solo per le formulazioni pediatriche di darunavir nei paesi definiti. I produttori sono, comunque, tenuti a richiedere le necessarie autorizzazioni ad altri detentori del diritti e alle autorità sanitarie, dove necessario.

Oltre a portare avanti il nostro impegno per colmare le attuali carenze relative alle terapie pediatriche contro l’HIV, Janssen e PHTI, infatti, lavoreranno insieme per facilitare lo sviluppo di una nuova combinazione a dose fissa (FDC) di darunavir, unito all’agente potenziante ritonavir, per i bambini affetti da HIV. Darunavir, somministrato con ritonavir, in combinazione con altri farmaci antiretrovirali, è attualmente indicato per il trattamento di pazienti pediatrici con HIV e adulti pluri-trattati (terza linea), in paesi con risorse economiche limitate, ed è stato raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità [3].

“Il Medicines Patent Pool si complimenta con Johnson & Johnson per l’impegno che dimostra nell’affrontare le barriere al trattamento dei malati di HIV più vulnerabili: i bambini “, ha dichiarato Greg Perry, Direttore esecutivo del MPP.

Janssen è da sempre impegnata a fornire aiuto ai bambini infettati dal virus dell’HIV e a migliorare l’accesso ai propri farmaci per coloro che ne hanno bisogno. “Da oltre un decennio Janssen sostiene azioni volte a ridurre il numero di nuovi casi di HIV nei bambini e l’azienda ha impegnato ulteriori 15 milioni di dollari a sostegno del Global Plan per eliminare l’HIV nei bambini” – ha affermato Massimo Scaccabarozzi, Presidente e Amministratore Delegato di Janssen Italia –  “In tal senso, a dicembre 2013, Janssen ha lanciato l’iniziativa New Horizons Advancing HIV Care, una collaborazione volta a rafforzare le conoscenze, le azioni e le capacità nazionali per rispondere ai bisogni dei bambini con HIV pluri-trattati”.

Un elemento chiave di questa iniziativa è sono donazioni di terapia  con darunavir ed etravirina, rivolte a bambini e adolescenti affetti da HIV pluri-trattati.  

Janssen è impegnata a promuovere la salute a livello globale attraverso una serie di iniziative volte a rafforzare la salute delle comunità, a migliorare la salute di mamme e bambini e a prevenire la diffusione di malattie infettive livello mondiale. Per ulteriori informazioni www.jnj.com

 

Le Aziende Farmaceutiche Janssen di Johnson & Johnson

In Janssen siamo impegnati ad affrontare alcune tra le più importanti esigenze mediche insoddisfatte, in diverse aree terapeutiche fra cui l’oncologia, l’immunologia, le neuroscienze, le malattie infettive ed i vaccini, le malattie cardiovascolari e metaboliche. Mossi dal nostro impegno nei confronti dei pazienti, sviluppiamo prodotti, servizi e soluzioni innovative per la salute, per aiutare le persone di tutto il mondo.  Per maggiori informazioni visitate il sito  www.janssen.com 

Johnson & Johnson

Prendersi cura del mondo di ciascuno è quello che unisce e ispira l’azione di chi lavora in Johnson & Johnson. Abbracciamo la ricerca e la scienza, apportando idee, prodotti e servizi innovativi, per migliorare la salute e il benessere delle persone. I circa 126.500 dipendenti delle più di 265 società operative di Johnson & Johnson collaborano con partner in ambito sanitario per cambiare le vite di oltre un miliardo di persone ogni giorno, in tutto il mondo.

 

Bibliografia

[1] In addition to all Least Developed Countries (LDCs) as defined by the United Nations and the countries of sub-Saharan Africa (SSA), countries included in this policy expansion are Algeria, American Samoa, Anguilla, Antigua and Barbuda, Aruba, Bahamas, Barbados, Belize, Bolivia, British Virgin Islands, Colombia, Costa Rica, Cuba, Democratic People’s Republic of Korea, Dominica, Dominican Republic, Ecuador, Egypt, El Salvador, Fiji, Grenada, Guatemala, Guyana, Honduras, India, Indonesia, Iran, Iraq, Jamaica, Jordan, Lebanon, Libya, Malaysia, Marshall Islands, Micronesia, Mongolia, Montserrat, Morocco, Nauru, Nicaragua, Pakistan, Palau, Panama, Papua New Guinea, Paraguay, Peru, Philippines, Saint Kitts and Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent and the Grenadines, Sri Lanka, Suriname, Syrian Arab Republic, Thailand, Tonga, Trinidad and Tobago, Tunisia, Turks and Caicos, Uruguay, Venezuela, Vietnam, and West Bank and Gaza.

[2] Calculated using data from: UNICEF. Children, Adolescents and AIDS (2014 Statistical Update). http://www.childrenandaids.org/ 

[3] World Health Organization. Antiretroviral Therapy for HIV Infection in Adults and Adolescents: Recommendations for a Public Health Approach, 2010 Revision. http://whqlibdoc.who.int/publications/2010/9789241599764_eng.pdf 

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