“Fibroma uterino, a che punto siamo?” 1° Congresso Europeo sull’Endometriosi a Siena
Professori da tutta Europa riuniti per una tre giorni di lavori
Siena, 29 Novembre 2012 – Il fibroma uterino, tra i più diffusi tumori benigni del tratto genitale femminile per le donne in età fertile, che interessa fino al 40% della popolazione femminile di età compresa tra i 35 e i 55 anni, tra cui 24 milioni di donne nell’Unione Europea, è uno dei temi centrali che i massimi esperti sulla salute della donna si ritrovano ad affrontare durante Il 1° Congresso Europeo sull’Endometriosi che si tiene da oggi a Sabato nella città di Siena.
I sintomi principali sono rappresentati da un eccessivo sanguinamento dell’utero, forti emorragie mestruali, anemia, dolore addominale e senso di pressione, aumentata frequenza delle minzioni.
Il trattamento medico dei fibromi uterini è finalizzato al controllo dei sintomi, come il contenimento del sanguinamento uterino la riduzione del volume del fibroma stesso. La scelta del trattamento dipende dall’età della paziente, dall’eventuale desiderio di poter avere ancora gravidanze e dalla possibilità di evitare un intervento chirurgico, soprattutto l’isterectomia (il trattamento più invasivo) Tra le terapie pre-operatorie, una recente alternativa agli agonisti del GnRH è rappresentata dai modulatori selettivi del recettore del progesterone (SPRMs).
“I modulatori selettivi del recettore del progesterone (SPRMs) sono una nuova classe di molecole che hanno dimostrato, in studi recenti, di essere efficaci nella riduzione del volume dell’utero e nel controllo del sanguinamento mestruale, con un miglior profilo di sicurezza e meno effetti collaterali.” Ha spiegato Felice Petraglia, Presidente del Congresso e Professore Ordinario di Ginecologia ed Ostetricia, Direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’Università di Siena. “In particolare, il trattamento con ulipristal acetato 5mg della durata di 3 mesi, controlla i sintomi nel 90% delle donne trattate, con una netta e immediata diminuzione del dolore e del sanguinamento. Senza dimenticare che le dimensioni del fibroma possono arrivare a ridursi al punto tale da non necessitare l’intervento chirurgico o quanto meno evitare l’isterectomia, mantenendo così le possibilità riproduttive.” Ha aggiunto il professor Felice Petraglia.