Il Nobel per la Medicina 2023 a Karikò e Weissman per gli studi sui vaccini contro il Covid

Il Premio Nobel per la Medicina del 2023 è stato conferito a Katalin Karikó e Drew Weissman per la loro fondamentale contribuzione nello sviluppo dei vaccini a RNA messaggero (mRNA) che hanno reso possibili le vaccinazioni anti-COVID-19.

La loro scoperta ha rivoluzionato la nostra comprensione di come l’RNA messaggero interagisce con il sistema immunitario, aprendo la strada a una nuova classe di vaccini. Questo progresso ha permesso di sviluppare rapidamente un vaccino diretto contro una delle più grandi minacce per la salute umana nei tempi moderni, ossia il COVID-19.

Katalin Karikó, ungherese di 68 anni, è la 13ª donna a ricevere il Nobel per la Medicina ed è stata insignita di numerosi riconoscimenti scientifici insieme al suo collega americano Drew Weissman. Nel 2021, avevano già ricevuto un premio Breakthrough, noto come l’Oscar della scienza, per lo stesso motivo per cui sono stati premiati dalla Fondazione Nobel oggi.

È interessante notare che questo è solo il secondo caso nella storia del Nobel per la Medicina in cui viene premiato un vaccino. Prima della tecnologia dell’RNA messaggero che ha reso possibile il vaccino anti-COVID-19, il premio era stato assegnato nel 1951 a Max Theiler per lo sviluppo del vaccino contro la febbre gialla. Dei 113 Nobel per la Medicina conferiti dal 1901, sette sono stati assegnati per scoperte relative al funzionamento del sistema immunitario.

La prima reazione di Katalin Karikó raggiunta telefonicamente:

Katalin Karikó è nata in Ungheria nel 1955, ha completato il suo dottorato presso l’Università di Szeged e ha proseguito gli studi negli Stati Uniti, dove ha lavorato in varie istituzioni accademiche e aziende farmaceutiche. Dal 2021, ricopre una cattedra presso l’Università di Szeged e un’altra presso la Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania.

Drew Weissman, 64 anni, è nato negli Stati Uniti nel 1959. Dopo aver conseguito il dottorato presso l’Università di Boston, ha lavorato in diverse istituzioni mediche e ha attualmente una posizione presso la Perelman School of Medicine dell’Università della Pennsylvania.