Le cellule “assassine” che possono combattere il cancro

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Grazie a una nuova ricerca si sta studiando il modo di utilizzare le cellule natural killer (NK) per uccidere le cellule tumorali e stimolare il sistema immunitario per combattere il cancro del fegato

I ricercatori dell’Università di Southampton stanno studiando il modo di sfruttare alcune naturali cellule del corpo umano in grado di attaccare e uccidere le cellule tumorali. In più, queste stesse cellule sarebbero in grado di stimolare altre cellule del sistema immunitario affinché attacchino il cancro.

Le cellule in questione sono chiamate cellule “natural killer”, o NK. Questo particolare tipo di cellula è già da tempo sfruttata, insieme alle sostanze chimiche che le regolano, nella lotta di diversi tipi di tumore, come per esempio quelli del sangue.
Ora, grazie a un crescente corpo di evidenze, i ricercatori britannici stanno valutando il loro utilizzo nel bersagliare le cellule tumorali e nell’attivazione di una risposta immunitaria nei confronti del cancro epatocellulare (HCC).

Questo tipo di patologia è una delle forme più comuni di cancro del fegato. In genere è causato dalla cirrosi epatica, per via dei danni che questa infonde all’organo.
Per comprendere come sfruttare le cellule MK, il dottor Salim Khakoo, professore di Epatologia, insieme a Aymen Al-Shamkhani, professore di Immunologia, stanno indagando sulle proprietà di queste cellule nell’attaccare e uccidere le cellule tumorali dell’HCC.
«Il carcinoma epatocellulare, che comprende il 90 percento di tutti i tumori epatici primari, è una condizione estremamente difficile da trattare – spiega nel comunicato US il professore Khakoo – In questa prima fase dello studio ci proponiamo di creare un metodo per formare la base per una sperimentazione clinica nell’utilizzare le cellule NK per trattare l’HCC».
«Per fare questo – prosegue Khakoo – studieremo pazienti con l’HCC e quindi utilizzeremo tre diversi stimoli per attivare le cellule NK. Questi diversi stimoli includono uno stimolante chimico di cellule NK e anticorpi che centrano le molecole sulla superficie delle cellule NK. Provando diverse combinazioni di questi stimolatori chimici e anticorpi insieme, saremo in grado di sviluppare un metodo ottimale per utilizzarli nell’immunoterapia».

Lo studio è stato finanziato dal British Liver Trust, e ora che i ricercatori hanno trovato il modo efficace di stimolazione delle cellule NK, si è proseguito nel determinare il modo migliore di utilizzarle per ottenere un effetto anticancro.
«Il British Liver Trust è lieto di finanziare quello che ci auguriamo possa essere [uno studio] di valore inestimabile per la ricerca di nuovo trattamento del cancro al fegato – ha commentato Andrew Langford, direttore generale del BLT – Purtroppo, delle cinque grandi malattie mortali, i decessi a causa del cancro del fegato sono gli unici che continuano ad aumentare, e l’età media alla quale le persone muoiono di una malattia del fegato è ora 59, e questa si abbassa ogni anno. Di conseguenza, qualsiasi ricerca che offra nuovi trattamenti ci auguriamo possa dar modo di trattare coloro che soffrono di cancro del fegato in modo più efficace».

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