I virus iniettano i loro geni usando la pressione interna al capside – propulsione virale –

Virus epatite B

L’elevata pressione esistente all’interno del capside del virus è un fattore essenziale per permettere al virus di iniettare ad alta velocità nella cellula i suoi geni
Per la prima volta un gruppo di ricercatori franco-svedesi è riuscito a misurare l’energia che è usata da un virus per infettare una cellula. L’elevata pressione all’interno del capside del virus – spiega Alex Evilevitch dell’Università di Lund, che ha diretto la ricerca – è un fattore essenziale per permettere al virus di iniettare ad alta velocità nella cellula i suoi geni. Questa pressione corrisponde a quella di una colonna d’acqua di 500 metri, o per dirla in un modo più immaginifico, a 10 volte quella di una bottiglia di champagne.
Come spiegano in un articolo pubblicato sul “Journal of Molecular Biology” (una copia del lavoro è peraltro liberamente disponibile su arXiv.org), per riuscire a eseguire le loro misurazioni, Alex Evilevitch, Martin Castelnovo dell’Università di Lione e colleghi hanno sfruttato sensibili calorimetri, in modo da misurare lo sviluppo di calore che si realizza nel preciso momento in cui il virus inietta i suoi geni nella cellula ospite. La ricerca ha anche mostrato che la quantità di energia all’interno del virus è in relazione alla quantità di acqua all’interno del capside. E per questo i ricercatori hanno focalizzato la loro attenzione sullo sviluppo di metodi per il controllo dell’energia nel virus influendo nel suo contenuto in acqua.