La sindrome della vescica iperattiva rappresenta un tabù per oltre 2 milioni di donne
In Italia sono oltre 3 milioni le persone colpite dalla sindrome da Vescica Iperattiva e sono soprattutto le donne, nel 60% dei casi, circa due milioni, a confrontarsi ogni giorno con uno dei sintomi piu’ invalidanti della Vescica Iperattiva, ovvero l’incontinenza urinaria da urgenza, che comporta conseguenze pesanti sulla qualita’ di vita. 
Lo stesso rimedio rappresenta la piu’ grande paura anche per le donne sane, che pero’, nel 77% dei casi, ritiene che, se ne dovesse essere affetta, ricorrerebbe alla terapia farmacologica, al momento pero’ non rimborsata dal Servizio Sanitario Nazionale. L’indagine di Elma Research conferma che proprio a causa del tabu’, il 25% delle donne che soffrono di incontinenza non ne parla con nessuno, ne’ con i familiari ne’ con figure sanitarie. Per questi motivi, il GISeG – Gruppo Italiano Salute e Genere, promuove Donne VIP, una campagna di sensibilizzazione che inizia oggi con il Forum “Incontinenza da Vescica Iperattiva: una patologia misconosciuta”. L’evento e’ promosso assieme all’Associazione Parlamentare per la Tutela e la Promozione del Diritto alla Prevenzione, con il patrocinio del Senato e il sostegno di Astellas Pharma. Antonio Tomassini, Presidente XII Commissione permanente Igiene e Sanita’ del Senato, sottolinea che “e’ fondamentale dare visibilita’ e ‘dignita” alla problematica dell’incontinenza, che deve iniziare ad essere considerata una condizione patologica a tutti gli effetti alla luce del pesante impatto sulla qualita’ della vita di chi ne e’ affetto”. “Attualmente viene rimborsata la sola ossibutinina, con Nota AIFA n. 87, ma vale solo per una minoranza di pazienti con incontinenza causata da patologie del sistema nervoso centrale”, dichiara Lorenzo Mantovani, del Centro Interdipartimentale di Farmacoeconomia e Farmacoutilizzazione, Universita’ degli Studi di Napoli Federico II. “L’impatto di un’eventuale estensione del rimborso dei farmaci per l’incontinenza urinaria e’ complesso da quantificare, in quanto il loro impiego aumenta certo i costi farmacologici, ma appare anche in grado di ridurre altri tipi di costi” .