Arriva il preservativo femminile per una migliore gestione del family planing

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L’AIDOS lancia la Campagna per l’accesso universale al preservativo femminile per una migliore gestione del family planing, denunciando al contempo l’assenza dell’educazione sessuale nella scuola e nella società italiana

L’Italia è il Paese dei record, se vogliamo. Soltanto che per alcuni si tratta di primati di cui forse non è il caso di andare orgogliosi: siamo per esempio tra i popoli che leggono meno al mondo – fatta eccezione per i display di telefonini e smartphone; possediamo automobili per quasi ogni componente di una famiglia; passiamo più tempo davanti alla Tv che con i nostri figli; abbiamo una tassa per ogni cosa, o quasi…
Siamo anche dei grandi consumatori di gossip, tanto che per esempio le riviste di questo genere sono tra le più vendute. La sessualità, non solo in queste riviste, è ostentata in tutti i modi possibili e i messaggi che ci circondano sono altrettanto espliciti. Fin dalla tenera età i bambini sono circondati da questo tipo di “comunicazione” e anche nel linguaggio comune i vocaboli a sfondo sessuale sono i più utilizzati.

Il problema sorge tuttavia quando si tratta di fare sul serio. La maggioranza degli adolescenti, sollecitati dall’istinto, si muove alla cieca perché in verità sa poco o nulla della sessualità che non sia fatta di immagini viste in giro, sui telefonini o su Internet – o per sentito dire. Quando ci si debba confrontare con la realtà le cose precipitano. Ma tutto questo non vale solo per i giovani, sono molti anche gli adulti che sanno poco di sessualità, sia a livello fisiologico che psicologico.
E così l’aumento delle gravidanze indesiderate, le malattie sessualmente trasmissibili, la violenza sulle donne e così via fanno notizia solo per le percentuali, ma si pone poca attenzione al fatto che nelle nostre scuole non esiste educazione sessuale e che adolescenti, giovani e donne immigrate non hanno accesso a informazioni e servizi per la contraccezione moderna.

Ma qualcuno, per fortuna, si muove. È l’AIDOS, l’Associazione italiana donne per lo sviluppo, che lancia la campagna “Paper Dolls” per far conoscere un metodo efficace di family planning (pianificazione familiare): il preservativo femminile. Lo fa in occasione della Giornata mondiale della popolazione che si tiene oggi 11 luglio 2012 e che vede svolgere in contemporanea il Summit sul Family Planning – organizzato a Londra dalla Bill and Melinda Gates Foundation e dal Dipartimento britannico per la cooperazione internazionale, DFID, con il sostegno tecnico del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione, UNFPA. Il summit si prefigge di lanciare un’iniziativa che renda disponibili per il 2020 servizi di contraccezione moderna a 120 milioni di donne nei paesi in via di sviluppo. Sono la metà di tutte quelle donne che vorrebbero evitare o ritardare una gravidanza e non hanno accesso a servizi per la contraccezione.
I dati parlano di circa 800 donne che muoiono ogni giorno per cause legate a una gravidanza spesso indesiderata. Inoltre 1,8 miliardi di giovani stanno entrando nell’età riproduttiva, troppo spesso senza le conoscenze, le competenze e i servizi di cui hanno bisogno per proteggersi da malattie sessualmente trasmissibili e gravidanze indesiderate.
Notizia che si commenta da sola: il governo italiano è assente dal Summit.

La Campagna organizzata dall’AIDOS prende il nome di “Paper Dolls”. Questa iniziativa volta a far conoscere il family planning riguarda i Paesi meno avanzati, ma può essere utile anche nel nostro poiché in alcuni ambiti potremmo dire che il terzo mondo è ancora qui. Il condom femminile infatti esiste da oltre quindici anni ma è poco noto e di non facile reperibilità. Questo, nonostante la sua efficacia sia garantita.
Il preservativo invero fornisce una doppia protezione: contro gravidanze indesiderate e contro le malattie sessualmente trasmissibili. Ma questi non sono i soli vantaggi. Importante è altresì il controllo che le donne possono avere sul proprio corpo e la propria sessualità: rendendosi autonome da ogni negoziazione sull’uso della contraccezione le donne sono così meno vulnerabili.

La Campagna Paper Dolls, vede protagonista Zawadi – una bambola di carta il cui nome significa “dono” in Swahili – e i suoi tre amici, Juan, Aurora e Sookjay che stanno viaggiando in tutto il mondo, e ora anche in Italia, per comunicare l’importanza del preservativo femminile.
Le persone possono scrivere il proprio messaggio sulla bambola di carta spiegando perché c’è bisogno di condom femminili e rinviarle a AIDOS.
Poiché è una Campagna che non dispone di mezzi finanziari, AIDOS fa affidamento sui media, sulle associazioni delle donne, le ONG e altre organizzazioni della società civile per raccogliere messaggi sulle bambole di carta e online. Questo progetto corale permetterà di costruire una lunga catena di bambole che verrà esposta in un evento finale in occasione della Giornata Mondiale contro l’Aids. Le prime Paper dolls sono state inviate da AIDOS ai Ministri Riccardi, Fornero, Terzi, Balduzzi, Clini e ai segretari dei partiti.

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Cos’è il condom femminile
Immaginate qualcosa che può essere indossato da una donna durante il rapporto sessuale, che protegge contro le gravidanze indesiderate, l’Hiv/Aids e altre malattie sessualmente trasmissibili. Non toglie il piacere né alla donna né all’uomo. Può essere inserito nella vagina prima del rapporto sessuale, non interrompendo un frangente delicato come avviene con il preservativo maschile. È resistente, morbido e trasparente e rende l’atto sessuale molto naturale. Che cosa è questa cosa incredibile? Si tratta di un preservativo femminile!
Il vantaggio più immediato è però il controllo che le donne possono avere sul proprio corpo e la propria sessualità. Rendendosi autonome da ogni negoziazione sull’uso della contraccezione le donne sono meno vulnerabili. Questo preservativo non necessita dello stesso grado di cooperazione da parte del partner come nel caso del preservativo maschile. Si negozia una sola volta. Il condom femminile è un metodo di prevenzione largamente accettato tra uomini e donne dove è stato possibile sperimentarlo. Oltre i vantaggi diretti per le donne, la sensazione maschile durante il rapporto sessuale con il condom femminile è più vicina al sesso senza preservativo (maschile).
Il condom per donne è in realtà presente sul mercato da 20 anni e vede continue innovazioni. Ci sono diversi tipi di preservativi femminili disponibili e in fase di sviluppo, poiché la domanda è in crescita. Diversi studi riportano un alto tasso di soddisfazione sia da parte delle donne che degli uomini che lo hanno usato. Se inizialmente la domanda veniva per lo più da donne, oggi vediamo il numero dei consumatori di sesso maschile in aumento. In sintesi, il preservativo femminile è un mezzo per la protezione sessuale, ma anche uno strumento piacevole che deve essere accessibile per tutti e tutte.
Nonostante il suo enorme potenziale il condom femminile, prodotto principalmente in India, Malesia e Cina, non è ampiamente disponibile ed è ancora un costoso metodo contraccettivo.
Per provare quanto la domanda sia reale e rendere il condom femminile un diffuso metodo contraccettivo, alcune organizzazioni non governative hanno dato vita al Programma di accesso universale al condom femminile (UAFC – Universal Access to Female Condom) che ha avviato due progetti pilota su larga scala in Nigeria e in Camerun.

Cosa è l’UAFC
Il programma per l’accesso universale al preservativo femminile (UAFC) è iniziato nel 2008 con l’idea complessa e ambiziosa di rendere il condom per donne disponibile e accessibile a tutte e tutti.
Il progetto nasce come risposta alle varie organizzazioni, presenti soprattutto nei paesi in via di sviluppo, che hanno denunciato un crescente bisogno di pianificazione familiare e prevenzione dell’Hiv/Aids. I preservativi femminili offrono una protezione doppia: contro le gravidanze indesiderate e le malattie sessualmente trasmissibili, compreso l’Hiv/Aids.
Sono passati più di quindici anni da quando il condom femminile è arrivato sul mercato e gli studi hanno ripetutamente dimostrato alti livelli di accettabilità. Eppure la maggior parte delle donne non può utilizzarlo poiché non è disponibile a causa dei prezzi elevati (fino a 30 volte il prezzo del preservativo maschile) e di un’offerta molto limitata o irregolare.

Il programma UAFC comune si prefigge di:
– diminuire il numero di gravidanze indesiderate e, di conseguenza, diminuire il numero di casi di mortalità materna;
– diminuire il numero di malattie sessualmente trasmissibili, compreso l’Hiv/Aids;
– promuovere la parità di genere e l’empowerment delle donne.

I progetti in Nigeria e Camerun
UAFC lavora in Nigeria e in Camerun per rendere il preservativo femminile accessibile. I programmi sono gestiti da un Comitato direttivo nazionale, e attuati da una serie di attori locali: una combinazione di organizzazioni della società civile, governo, Agenzie delle Nazioni Unite e il settore privato.
Nel progetto pilota in questi due paesi sono stati raggiunti ottimi risultati:
– la domanda per il preservativo femminile è aumentata;
– i preservativi femminili sono disponibili in posti comodi per la comunità, in ogni momento e ad un prezzo abbordabile;
– l’esperienza è stata documentata e resa disponibile per le parti interessate;
– il preservativo femminile è stato accettato come un prodotto che permette alle donne di esercitare i propri diritti sessuali e riproduttivi.
In Camerun UAFC lavora in collaborazione con l’Association Camerounaise pour le Marketing Social (ACMS) e in Nigeria con la Society for Family Health (SFH).

Le protagoniste
La Campagna Paper Dolls, vede protagonista Zawadi, una bambola di carta, il cui nome significa “dono” in Swahili, e i suoi tre amici, Juan, Aurora e Sookjay che stanno viaggiando in tutto il mondo per comunicare alla gente l’importanza del preservativo femminile. Le persone possono scrivere il proprio messaggio sulla bambola di carta spiegando perché c’è bisogno di condom femminili.
Le quattro bambole hanno iniziato il loro viaggio nel 2011. 40 organizzazioni non governative di 22 paesi hanno partecipato alla campagna raccogliendo oltre 6000 bambole in Camerun, Costa Rica, Kenya, Liberia, Messico, Nuova Zelanda, Nigeria, Ruanda, Thailandia, Stati Uniti d’America, Venezuela e Zimbabwe. Le prime 6000 bambole saranno presentate durante la Conferenza internazionale sull’Aids, che avrà luogo a Washington DC dal 22 al 27 luglio. L’UAFC sta cercando di battere il Guinness World Record con la più lunga catena di bambole di carta.
Dopo un anno di grande successo la campagna prosegue il suo cammino. Le bambole di carta sono in viaggio verso nuovi paesi con un incremento delle attività di advocacy (pressione politica) sia a livello locale che a livello globale. In questo modo persone di tutto il mondo potranno ancora scrivere il loro messaggio. Queste bambole verranno poi raccolte e trasformate in una seconda lunga catena per rappresentare concretamente la richiesta di condom femminili.
In Italia la Campagna è stata lanciata da AIDOS, Associazione italiana donne per lo sviluppo, www.aidos.it
La Stampa.it

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