Osservatorio oncogeriatrico: per l’assistenza dedicata agli anziani pazienti oncologici

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La vecchiaia inizia a 70 anni. La soglia dei 65 non e’ piu’ considerata un indicatore sufficiente: oggi un 70enne sano ha un’aspettativa di vita di 18 anni (se uomo) e di 21 (se donna). Ma, quando sono colpiti da tumore, gli anziani arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza eta’ (55-69). Non solo. Gli over 70 vengono curati peggio rispetto agli altri, perche’ troppo spesso considerati pazienti di serie B. Per rispondere ai bisogni di questi malati e per garantire loro assistenza e cura adeguate nasce l’Osservatorio Oncogeriatrico, presentato oggi a Palazzo Madama .

”Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 ricevono i trattamenti oncologici migliori mentre nella popolazione sotto i 50 anni sono otto su dieci – spiega Francesco Cognetti, Direttore del Dipartimento di Oncologia Medica al Regina Elena di Roma, che presiede la nuova struttura insieme a Marco Trabucchi, Presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria (AIP) -.

L’accesso alle cure diventa piu’ difficile con l’avanzare degli anni. Sette over 70 su dieci scoprono la malattia in fase avanzata, quando non possono piu’ beneficiare delle terapie. Una delle finalita’ principali dell’Osservatorio e’ abolire le discriminazioni che questi malati devono affrontare entro 5 anni. Vogliamo migliorare la collaborazione tra le due specialita’ interessate, integrando le metodologie della Geriatria con quelle piu’ tradizionali dell’Oncologia per la realizzazione di programmi di diagnosi e cura. Inoltre e’ essenziale coinvolgere gli anziani nei programmi di screening e nelle sperimentazioni cliniche dei trattamenti innovativi. Chiediamo nuove leggi che prevedano studi registrativi per l’approvazione dei farmaci destinati agli over 70”. Se nel biennio 1990-’92 una donna anziana con cancro al seno aveva il 40% di rischio di morire in piu’ rispetto ad una adulta di mezza eta’, nel 2005-2007 questo svantaggio e’ salito e l’anziana ha piu’ del doppio di probabilita’ di morte.

L’obiettivo dell’Osservatorio e’ migliorare i percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali per il paziente oncologico anziano, valorizzando le risorse disponibili e contenendo gli sprechi.

Il maggior numero dei circa 420.000 nuovi casi di cancro ogni anno (pari al 50% del totale) viene diagnosticato negli over 70. Tra gli uomini anziani il tumore della prostata e’ al primo posto (21%), seguito da quello al polmone (17%), al colonretto (15%), alla vescica (11%) e allo stomaco (6%). Tra le donne il cancro al seno e’ il piu’ frequentemente diagnosticato (20%), seguito da quello al colonretto (17%), al polmone (7%), allo stomaco (6%) e al pancreas (5%). Il ritardo diagnostico, spesso molto avanzato, non permette di somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti e’ destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia. Inoltre, a causa della ripetuta esclusione degli anziani dagli studi clinici, i miglioramenti ottenuti in oncologia negli ultimi venti anni hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. I principali fruitori delle strutture del Servizio Sanitario Nazionale sono gli anziani: in Italia il 33% dei ricoveri ospedalieri ed il 44% dei giorni di degenza sono rivolti agli over 70. Ogni anno circa il 25% della degenza e’ rappresentato da ricoveri impropri e/o da cure che possono essere erogate in regime di Day Hospital o sul territorio, con un esborso incongruo di 11 miliardi di euro.(ASCA)

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