Scoperto superanticorpo, che avvicina gli scienziati al vaccino che debella ogni influenza

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Si chiama CR9114 ed è stato individuato da un team di studiosi americani e olandesi. La proteina, in grado di proteggere sia dai ceppi di virus A che B, apre la strada alla sperimentazione di vaccini universali, validi ogni anno anche in caso di mutazione

E’ più vicino il vaccino universale contro tutti i ceppi dell’influenza, un siero capace di proteggerci dai virus stagionali, di qualunque tipo siano. Ad aprire la strada a questa possibilità è la scoperta, da parte di un team di scienziati americani e olandesi, di un anticorpo che si lega perfettamente alla superficie dei ceppi di virus A e B, neutralizzandone l’infettività. Il “superanticorpo” si chiama CR9114 e potrebbe rivoluzionare il modo di produrre i vaccini: proprio per questa versatilità, infatti, un prodotto contenente questa proteina “speciale” potrebbe essere usato nella stessa versione anno dopo anno, senza la necessità di modificarlo a seconda dei germi che circolano di volta in volta.

Lo studio – pubblicato su Science Express, edizione online della rivista Science – è firmato da Ian A. Wilson dello Scripps Research Institute di La Jolla, San Diego, e dai colleghi Jaap Goudsmit e Robert Friesen del Crucell Vaccine Institute dei Paesi Bassi ed è solo l’ultimo di una lunga serie iniziata nel 2009. Allora i ricercatori individuarono anticorpi efficaci contro più ceppi del virus A, responsabile tra gli altri del sottotipo H1N1 che tre anni fa ha scatenato una pandemia influenzale che ha fatto circa 17mila persone. Quest’anno, invece, dopo aver passato in rassegna un’ampia collezione di anticorpi antinfluenzali umani prelevati da volontari vaccinati contro l’influenza invernale, gli scienziati sono riusciti a identificare tre nuovi “superanticorpi” protettivi contro vari ceppi di virus, questa volta di tipo B.

E fra questi tre, tutti ugualmente in grado di proteggere topi di laboratorio contro dosi letali dei principali ceppi di virus influenzali B, c’è anche il CR9114. Questo superanticorpo, infatti, ha difeso i roditori non solo contro i sottotipi di virus B, ma anche contro diversi virus di tipo A: “Si tratta dell’unico anticorpo al mondo ad aver dimostrato queste proprietà – ha spiegato Wilson – . Per sviluppare un vaccino o una terapia anti-influenza veramente universale uno dei fattori chiave è essere in grado di fornire protezione contro i tipi virali A e B. E con questo nuovo studio ora disponiamo di anticorpi in grado di neutralizzarli entrambi in modo esteso”.

Per capire come agiscono i superanticorpi individuati, gli scienziati hanno utilizzato tecniche a raggi X che permettono di fotografare la struttura molecolare di una sostanza. Nel caso specifico, l’obiettivo era identificare il punto preciso della superficie del virus al quale gli anticorpi si agganciavano per sferrare il loro attacco. In tutti i casi quel punto di legame era appunto una parte (epitopo) di antigene virale pressoché invariata in tutti i ceppi. CR9114 si è rivelato in grado di neutralizzarlo sia nei casi di virus influenzali di tipo A che di tipo B. L’obiettivo degli studiosi, dunque, è intensificare le ricerche sulla parte di antigene virale al quale si lega il CR9114. Questa particolare struttura può infatti rappresentare un nuovo bersaglio per future vaccinazioni e terapie.

Per raggiungere l’obiettivo del vaccino universale, sottolinea però Goudsmit, “è necessario pefezionare le tecniche di screening in modo che includano anticorpi come CR9114”. Questa proteina “può rivelarsi altamente efficace, ma agisce con un meccanismo nuovo che gli attuali metodi comunemente usati per sviluppare vaccini antinfluenzali non sono ancora in grado di rilevare”.

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