Il botox contro l’incontinenza urinaria femminile

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L’utilizzo della tossina botulinica, nota per i trattamenti estetici, può eliminare i sintomi della vescica iperattiva nelle donne e controllare l’incontinenza urinaria
Per molti, il Botox è noto come trattamento estetico per ridurre rughe e altri segni del tempo. Argomento di discussioni e controversie, il Botox (onabotulinum toxin A) è anche stato oggetto di studi che hanno suggerito un suo possibile uso nel trattamento di problemi di salute come, per esempio, l’emicrania.
Oggi, un nuovo studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, rivela che questa sostanza può essere 2 volte più efficace che certi farmaci nel controllare l’incontinenza urinaria, riducendo efficacemente i sintomi.

Lo studio è stato condotto da un team di ricercatori della Loyola University Chicago Stritch School of Medicine (SSOM) e del National Institutes of Health, e approfondisce quanto già decretato nel 2011 circa l’uso della tossina botulinica nel trattamento dell’incontinenza urinaria nei pazienti affetti da malattie neurologiche.

Vi sono varie forme di incontinenza, ossia la perdita involontaria di urina: una è quella dovuta a condizioni mediche quali le malattie; un’altra è quella detta “da urgenza”, cioè l’improvvisa e urgente necessità di urinare che diviene difficile da controllare. Quest’ultima è anche definita sindrome della vescica iperattiva (o anche debole), e si ritiene sia da attribuire a un problema muscolare rinvenuto in quelle che sono dette contrazioni detrusionali involontarie – ossia del muscolo detrusore vescicale.

Come accennato, a provocare un’incontinenza urinaria e problemi a vescica e muscoli relativi possono essere anche condizioni e malattie neurologiche e altre come la sclerosi multipla, il Parkinson, l’Alzheimer, la spina bifida, casi di ictus, infortuni e altri ancora.
Fino a oggi, i trattamenti si sono limitati alla somministrazione di farmaci che controllano e riducono le contrazioni della vescica, mediando l’azione del sistema nervoso. Tuttavia, come spesso accade con farmaci che influiscono sul sistema nervoso, ci sono diversi effetti collaterali che si possono manifestare: tra questi, secchezza delle fauci e degli occhi, costipazione eccetera – tutti effetti lamentati dalle pazienti trattate.
Trovare una via alternativa, efficace e, per quanto possibile, priva di effetti collaterali è stato dunque lo sprone che ha indotto i ricercatori statunitensi a testare e valutare gli effetti del Botox sull’incontinenza urinaria femminile, una condizione che colpisce circa il 16% delle donne.

«Prima di questo studio, abbiamo riservato il trattamento con l’onabotulinum tossina-A per le donne che non hanno risposto ai tradizionali farmaci per via orale – spiega nella nota SSOM la dottoressa Linda Brubaker, coautore dello studio – Tuttavia, questa ricerca supporta l’uso di uno di questi approcci a seconda dei casi nel trattamento di prima linea nelle donne».
Lo studio si è concentrato su 241 donne affette da incontinenza urinaria da urgenza. Le partecipanti sono poi state suddivise a caso in due gruppi. Le appartenenti al primo gruppo hanno ricevuto un trattamento con i tradizionali farmaci orali, con l’aggiunta di una iniezione con soluzione fisiologica. Le appartenenti al secondo gruppo hanno ricevuto un trattamento con una pillola placebo per via orale e un’iniezione di Botox – il tutto per 6 mesi.

Al basale – ossia all’inizio dello studio, le partecipanti lamentavano cinque eventi d’incontinenza al giorno, in media. Durante i 6 mesi di follow-up gli eventi si sono tuttavia ridotti a 3,4 nelle donne appartenenti al primo gruppo (quello trattato con i farmaci e la soluzione fisiologica) e a 3,3 per le donne trattate con il Botox e il placebo.
Alla fine, i sintomi dell’incontinenza urinaria sono del tutto scomparsi nel 13% delle donne del primo gruppo e nel 27% delle donne appartenenti al secondo gruppo (il gruppo Botox).
I risultati mostra dunque che il Botox è efficace nel ridurre o eliminare l’incidenza dell’incontinenza urinaria da urgenza, tuttavia anche questo trattamento non si è dimostrato privo di effetti collaterali: le donne del gruppo Botox hanno segnalato nel 28% dei casi episodi di infezioni urinarie, rispetto al 15% delle donne del gruppo trattato con i farmaci anticolinergici.
Sempre riguardo agli effetti collaterali, il 46% del gruppo farmaco ha riportato secchezza delle fauci, contro il 32% del gruppo Botox. Infine, il gruppo Botox ha lamentato nel 5% dei casi uno svuotamento incompleto della vescica, in confronto allo 0% del gruppo farmaco.

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