Alluminio: pericolo per la fertilità al maschile

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Pentole, lattine, pellicole per alimenti e via discorrendo possono essere dannose per l’uomo e la sua fertilità. Un nuovo studio mostra che l’esposizione all’alluminio può infatti avere un impatto negativo sugli spermatozoi

Un nuovo studio mostra come l’alluminio ad alti livelli possa ridurre la fertilità maschile.

Un nuovo studio internazionale mette in guardia gli uomini dall’esposizione all’alluminio. Esposizione che, tra gli altri, può avvenire con l’uso di cibi cotti in pentole d’alluminio (come quelle che si usano abitualmente nei ristoranti), bibite in lattina, pellicole per alimenti, farmaci per lo stomaco e altri farmaci da banco… Ma anche e soprattutto sono fonte di alluminio i cibi. Secondo l’ultimo rapporto dell’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, sono state trovate concentrazioni elevate – comprese tra i 5 e i 10 milligrammi – nella maggioranza di prodotti farinacei e farine, in pane, torte e biscotti. E anche in alcune verdure come spinaci, ravanelli, lattuga, mais e funghi. E poi in frutta candita, prodotti lattiero-caseari (per esempio formaggi fusi), salumi, frattaglie, crostacei, alimenti ricchi di zucchero. Non ne sono risultati esenti anche le foglie di tè, diverse erbe, cacao e derivati, spezie – tutti con concentrazioni molto elevate di alluminio.

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Ecco pertanto come sia molto facile essere esposti in maniera eccessiva all’alluminio. Questo metallo, sebbene in misura adeguata possa essere utile per l’organismo, a certe concentrazioni risulta assai dannoso per la salute. Già diverse evidenze hanno posto l’accento sui danni ai reni e al fegato, sulla tossicità per il sistema nervoso e l’impatto negativo sullo sviluppo osseo e sull’apparato riproduttivo – quest’ultimo, tema di questa nuova ricerca.

Ad aver dunque indagato sulla presenza di alluminio nell’organismo maschile e sull’impatto di questo sulla fertilità, sono stati i ricercatori delle Università di Lione e Saint-Etienne in Francia e Keele nel Regno Unito.

Il team di ricerca ha utilizzato la microscopia a fluorescenza, e un colorante specifico per l’alluminio, in modo da evidenziare la presenza del metallo sia nel liquido seminale che all’interno degli spermatozoi. I risultati hanno mostrato che maggiore è la concentrazione di alluminio, più basso è il numero di spermatozoi.
Nello specifico, il prof. Christopher Exley – della Keele e una delle principali autorità sulla esposizione umana all’alluminio – e il professor Michele Cottier – specialista in citologia e istologia alla Saint-Etienne – hanno misurato il contenuto di alluminio nello sperma proveniente da 62 donatori presso una clinica francese, trovando che questo era presente in concentrazioni elevate.

«C’è stato un calo significativo della fertilità maschile – sottolinea il prof. Exley – tra cui il numero di spermatozoi, in tutto il mondo sviluppato nel corso degli ultimi decenni e precedenti ricerche hanno collegato questo a fattori ambientali come i perturbatori endocrini. L’esposizione umana all’alluminio è aumentata significativamente durante lo stesso periodo di tempo, e la nostra osservazione di una significativa contaminazione del seme maschile da alluminio deve coinvolgere l’alluminio come un potenziale contributo a questi cambiamenti nella fertilità riproduttiva».

Dagli esami eseguiti, il contenuto medio di alluminio per tutti i 62 donatori è risultato essere molto elevato, e pari a 339 ppb, con il contenuto di alluminio nello sperma di diversi donatori che era in eccesso di 500 ppb. Un statisticamente significativa relazione inversa è stata trovata tra il contenuto di alluminio del liquido seminale e il numero di spermatozoi. La presenza superiore di alluminio ha determinato un numero di spermatozoi inferiore.
I risultati dello studio, pubblicato su Reproductive Toxicology, mostrano in definitiva che l’esposizione all’alluminio è di molto superiore a quanto ritenuto normale e sicuro. Ecco pertanto come sia necessario controllare con attenzione le possibili fonti e ridurne, per quanto possibile, l’esposizione.

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