YAP, “Young Against Pain”: premiata, per il secondo anno, l’eccellenza dei giovani ricercatori italiani nel campo del dolore

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YAPRoma, 26 Marzo 2015 – Sono il futuro della ricerca italiana nel campo del dolore: i 30 vincitori della seconda edizione di YAP, Young Against Pain – dal titolo del progetto lanciato da SIMPAR (Study in Multidisciplinary PAin Research) con il sostegno incondizionato di Grünenthal Italia – sono stati premiati questa mattina alla presenza del dottor Giovanni Leonardi, Direzione generale della ricerca e dell’innovazione in sanità del Ministero della Salute, nell’ambito di una delle sessioni precongressuali del Simpar 2015, uno dei più importanti appuntamenti internazionali per la ricerca multidisciplinare nel campo del dolore acuto e cronico.

Sono 30 ricercatori al di sotto dei 40 anni d’età, che per il valore dei propri studi diventano oggi un punto di riferimento per la ricerca italiana in terapia del dolore, dalla Fase I alla Fase IV. Avranno la possibilità di accedere a grant nazionali e internazionali, anche attraverso corsi specifici di metodologia di ricerca, e avranno l’opportunità di collaborare con i centri di ricerca italiani e stranieri più attivi nel campo delle cure antalgiche.

I vincitori assoluti delle tre categorie individuate dagli organizzatori sono stati premiati con l’iscrizione, il viaggio e il soggiorno per prender parte al prossimo congresso mondiale EFIC, che si terrà a Vienna dal 2 al 5 settembre 2015. I tre “Young Against Pain” avranno inoltre la possibilità di partecipare, nel 2016, all’attività di ricerca dell’Università di Parma: non solo nell’ambito degli studi che l’Ateneo sta attualmente portando avanti, ma anche lavorando direttamente al proprio progetto di ricerca.

La giuria del premio YAP ha selezionato i 30 vincitori scegliendone 10 per ciascuna delle tre categorie individuate dal bando: medici anestesisti, medici non anestesisti e biologi.

Per la categoria “medici anestesisti” si è aggiudicata il primo posto la dottoressa Sara Tigano, dell’Azienda Ospedaliera Sant’Andrea di Roma, con una proposta di studio che mira a verificare se il magnesio, somministrato per via subaracnoidea, possa aiutare a controllare il dolore cronico, e così consentire di ridurre le dosi di morfina. I risultati di questo studio potrebbero contribuire a delineare nuove modalità di gestione del dolore cronico intrattabile, nei pazienti che necessitano di somministrazione di farmaci per via subaracnoidea (tecnica molto complessa, riservata a casi particolarmente gravi).

Il vincitore della categoria “medici non anestesisti” è la dottoressa Silvana Montella dell’Università di Napoli, che ha presentato una proposta di studio per caratterizzare i predittori genetici in grado di suggerire la terapia ottimale dei paziente con emicrania. Uno studio che s’inscrive nella tendenza della più recente letteratura scientifica, che vede nella genetica non solo un’opportunità di predizione, ma anche di cura di diverse malattie, capace di ridurre i rischi e di aumentare i benefici dei percorsi terapeutici.

Infine, per la categoria “biologi”, si è aggiudicato il primo posto il dottor Vanni Caruso dell’Uppsala University, Svezia, con una ricerca di base tesa ad analizzare in che modo un recettore specifico, localizzato a livello del midollo spinale, possa essere attivato e modulato nelle sindromi dolorose croniche. Questo studio potrebbe aiutare a comprendere meglio i meccanismi fisiopatologici del dolore cronico, e al contempo a individuare nuovi bersagli sensoriali per terapie antalgiche più efficaci.

“Il progetto YAP, arrivato al suo secondo anno, ha riscontrato un successo ancora maggiore rispetto all’anno passato, riuscendo a coinvolgere in tutto il territorio nazionale giovani ricercatori che si occupano a diverso titolo di studiare e trattare clinicamente il dolore – ha detto il coordinatore del Comitato scientifico dello YAP, Massimo Allegri, del Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Parma – 2° Anestesia, Rianimazione e Centro di Terapia del dolore Azienda Ospedaliera Universitaria di Parma –. Penso che quest’anno si sia ancor più realizzato il fine di questo progetto: coinvolgere giovani clinici e ricercatori per creare un nuovo gruppo di ricerca, che sia il più multidisciplinare possibile, in modo da poter davvero capire e interpretare la complessa problematica legata alla ‘malattia dolore’. Con gli ulteriori 30 giovani ricercatori premiati quest’anno sta nascendo una nuova modalità di affrontare il dolore cronico: un approccio non solo multidisciplinare, ma anche profondamente radicato sui meccanismi fisiopatologici della ‘sofferenza inutile’, che in breve tempo potrebbe rivelarsi capace di creare una nuova consapevolezza scientifica attorno a questa malattia”.

“Grünenthal è convinta che le cure contro il dolore possano conoscere ancora un progresso sorprendente, per questo continua a investire in Ricerca & Sviluppo e porta avanti da cinque anni il grande progetto ‘Change Pain’, fondato sui tre pilastri della Ricerca, della Formazione per i professionisti della salute e dell’informazione per i cittadini – ha dichiarato a sua volta Thilo Stadler, Regional General Manager South Europe and Nordics di Grünenthal, azienda farmaceutica focalizzata esclusivamente sulla cura del dolore, che ha sostenuto anche quest’anno il Progetto YAP –. Nel quadro di ‘Change Pain’, e in particolare all’interno del nostro impegno nella Ricerca, non c’è niente di più naturale, per la nostra azienda, del sostenere un’iniziativa comeYAP, che punta a selezionare giovani ricercatori da proiettare in un network internazionale d’eccellenza: spero davvero che gli ‘Young Against Pain’ diano vita a una nuova generazione di giovani talenti, capaci di garantire i nostri successi del futuro nella lotta contro il dolore”.

Il Gruppo Grünenthal è una società indipendente, internazionale di proprietà familiare, basata sulla ricerca farmaceutica con sede ad Aquisgrana, Germania. Forte della sua posizione unica nel trattamento del dolore, Grünenthal è una delle ultime cinque restanti società farmaceutiche orientate alla ricerca, con sede in Germania, che investe in modo sostenibile in ricerca e sviluppo.

Siamo fortemente focalizzati sulla ricerca di nuovi metodi per trattare il dolore al meglio e in modo più efficace, con meno effetti collaterali rispetto alle terapie correnti. Complessivamente, il Gruppo Grünenthal ha filiali in 25 paesi nel mondo. I prodotti Grünenthal sono venduti in oltre 155 paesi e circa 5.000 dipendenti lavorano per il Gruppo Grünenthal in tutto il mondo. Nel 2014, Grünenthal ha realizzato ricavi superiori ad € 1 miliardo. Ulteriori informazioni potete trovarle: www.grunenthal.com

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