Progetto UE per individuare batteri e curare vittime ustioni in tempi record
Ricercatori tedeschi, italiani, lituani e britannici hanno ora messo a punto una piccola apparecchiatura elettronica che consente in pochi minuti di identificare i tipi di batteri basandosi sui minuscoli quantitativi di gas che gli stessi batteri producono. Quanto piu’ rapidamente sono diagnosticate le infezioni tanto piu’ rapidamente possono essere curati i pazienti, riducendo cosi’ la durata della degenza in ospedale. La Ue ha erogato 1,67 milioni di euro per il finanziamento della ricerca sul progetto Woundmonitor che si e’ tradotta nella messa a punto di un prototipo di apparecchiatura. ‘Ogni estate – ha spiegato la Commissaria europea per l’agenda digitale e vicepresidente della Commissione Neelie Kroes – vediamo immagini di persone vittime di terribili ustioni provocate da incendi domestici o boschivi. Grazie ai finanziamenti della UE la tecnologia messa a punto da Woundmonitor permettera’ di ridurre i tempi della diagnosi, consentendo ai medici di scegliere molto piu’ rapidamente la terapia adeguata’. Il maggior numero di vittime di ustioni nella Ue si registra in ambito domestico o lavorativo e tra i gruppi piu’ vulnerabili quali gli anziani e i bambini. La diagnosi e il trattamento precoci delle infezioni nei pazienti ustionati rivestono un’importanza fondamentale. I ricercatori hanno messo a punto uno strumento in grado di individuare i tipi di batteri dalla piccole quantita’ di gas volatili (riconoscibili all’olfatto) che essi emettono. Gli esperti hanno individuato in primo luogo i tre principali tipi di batteri: stafilococchi, streptococchi e pseudomonas, che rappresentano circa l’80% delle infezioni batteriche riscontrate nelle ustioni. Essi hanno quindi identificato le sostanze chimiche volatili diffuse dai batteri quando quest’ultimi si moltiplicano. Sulla base di tali informazioni il team ha quindi messo a punto uno strumento – grosso modo delle dimensioni di un foglio A4 – contenente otto sensori per la rilevazione dei gas. Il profilo delle risposte dei sensori rappresenta le caratteristiche delle sostanze chimiche presenti, grazie alle quali sono identificati i batteri. Questo strumento complesso ma estremamente compatto e’ stato sperimentato in un ospedale di Manchester (Regno Unito) e in un ospedale regionale di Kaunas (Lituania), con risultati molto soddisfacenti. I ricercatori hanno inoltre valutato positivamente il livello di rischio dell’apparecchiatura. Diverse societa’ commerciali hanno manifestato interesse per lo strumento elaborato da Woundmonitor e sono in corso negoziati per ottenere l’autorizzazione all’utilizzo commerciale del prodotto.