Bioterapia per combattere il melanoma
In particolare l’immunoterapia rappresenta una forma di bioterapia: “Quest’ultima – continua Parmiani – comprende tutti quei trattamenti che inducono modificazioni nel nostro organismo per favorire una forte reazione contro il tumore, senza distruggere direttamente le cellule malate”. Insomma, si potrebbe aprire una stagione nuova nella cura di alcuni tumori come il melanoma, che rappresenta il 4% dei tumori della pelle ma e’ responsabile dell’80% dei decessi per cancro della cute.
Un paziente su 5 sviluppa la forma aggressiva e avanzata della malattia, con una prognosi infausta, caratterizzata da una sopravvivenza mediana di circa 6 mesi. La sua incidenza e’ cresciuta ad un ritmo superiore a qualsiasi altro tipo di tumore (ad eccezione delle neoplasie maligne del polmone nelle donne) con un aumento di 10 volte nell’ultimo mezzo secolo.
Inoltre colpisce persone sempre piu’ giovani, di eta’ compresa tra i 30 e i 50 anni e non emergono significativi miglioramenti nel trattamento della malattia da 30 anni. “Con ipilimumab – dichiara Maio – assistiamo ad una svolta, perche’ questo anticorpo ha un meccanismo d’azione ‘rivoluzionario’. Agisce, infatti, al livello delle cellule del sistema immunitario, attraverso un meccanismo che rimuovi i blocchi della risposta immunitaria antitumorale. E’ l’unica terapia che ha dimostrato di migliorare in maniera statisticamente significativa la sopravvivenza delle persone colpite da melanoma metastatico”.
Una ricerca presentata all’ultimo congresso americano di oncologia, svoltosi a Chicago a giugno, ha messo in luci i risultati ottenuti grazie a ipilimumab: la sopravvivenza a un anno e’ quasi raddoppiata, passando dal 25% al 46%.
AGi – Salute