Nuova tecnica per resezioni di fegato molto piu’ contenute

0

Intervenire sul fegato in modo sempre piu’ mirato, risparmiando al massimo l’organo e rimuovendo solo il tumore o le metastasi. Oggi e’ possibile grazie all’ecografia intraoperatoria, utilizzata con tecniche chirurgiche innovative messe a punto, all’ Humanitas di Rozzano, da Guido Torzilli, capo sezione di Chirurgia Epatica, e validate da studi pubblicati su autorevoli riviste internazionali.

L’ultimo, pubblicato sul British Journal of Surgery, ha permesso di identificare – riferisce Torzilli in una nota dell’ Humanitas – una caratteristica anatomica del fegato fino ad ora pressoche’ ignota: ‘Utilizzando un ecografo piu’ sensibile, abbiamo dimostrato per la prima volta che i vasi sanguigni che dal fegato scaricano il sangue nella vena cava inferiore sono spesso fra loro comunicanti. In 8 malati su 10 esistono questi veri e propri by- pass naturali che, se identificati e risparmiati nel corso della rimozione del tumore, permettono di togliere la vena invasa lasciando pero’ la parte di fegato da essa drenata. Infatti il sangue, attraverso il by-pass naturale, viene comunque scaricato dalla vena adiacente’.
Questo, secondo il chirurgo, consente di intervenire senza asportare grandi parti del fegato. ‘In altre parole – dice Terzilli – mettendo a disposizione quanto di piu’ avanzato la chirurgia moderna offre oggi, riusciamo ad estendere al fegato l’approccio utilizzato da anni per il tumore del seno, asportando solo il nodulo canceroso e risparmiando il piú possibile l’organo’. Lo studio e’ stato effettuato su un gruppo di pazienti con noduli tumorali localizzati vicino alla parte alta e posteriore del fegato, che oggi vengono trattati resecando meta’ o 2/3 dell’organo. ‘In questo modo invece diminuisce il tasso di resezioni maggiori (che dal 30-50% scende al 7%) ma non la radicalita’ degli interventi, tanto che il tasso di recidiva locale di questi pazienti – precisa il prof. Torzilli – e’ in linea con quello della chirurgia convenzionale (1-2%)’. Per approfondimenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *